Pakistan: ucciso capo si Al Qaeda. Sulla sua testa taglia da 5 milioni di dollari

ISLAMABAD – L’Harkat-ul-Jihad al-Islami (HuJI) ha confermato oggi che il suo capo, Ileyas Kashmiri, e’ stato ucciso. Lo riferisce GEO Tv.

La conferma e’ contenuta in una lettera inviata ai media dalla Brigata 313 che Kashmiri aveva formato come strumento di collegamento con Al Qaida. Questa brigata era formata prevalentemente da talebani provenienti dal Punjab.

La conferma della morte di Kashmiri e’ pervenuta ai media pachistani attraverso un fax firmato da un portavoce del HuJI denominato Abu Hanzala. Nella dichiarazione si sottolinea che il movimento si vendichera’ con gli Stati Uniti per la morte del loro leader. Il HuJI era stato inserito nell’agosto scorso dall’Onu fra i movimenti terroristici internazionali e Kashmiri designato uno ”specifico terrorista globale”.

Ilyas Kashmiri, il comandante operativo  di al-Qaeda che potrebbe essere stato ucciso negli ultimi raid effettuati da
sospetti droni statunitensi sulla regione tribale pakistana del Waziristan del  Sud, è considerato una delle figure chiave dell’organizzazione terroristica.

Ritenuto uno dei leader più attivi del gruppo, sospettato di essere dietro a  molti attentati sferrati in Pakistan e in India (su tutti quello sferrato nel  2008 a Mumbai), il 47enne Kashmiri è alla guida della cosiddetta ‘Brigata 313’  di al-Qaeda. Per informazioni utili a individuarlo, gli Stati Uniti avevano  promesso una ricompensa di cinque milioni di dollari.

Kashmiri, fondatore del movimento religioso estremista con base in Kashmir  Harkat-ul-Jihad-al-Islami, è stato arrestato nel 2004 e poi rilasciato perché  sospettato di aver avuto un ruolo in un attacco contro l’allora presidente  pakistano Pervez Musharraf. Negli anni Kashmiri si è avvicinato al movimento  dei Talebani e ad al-Qaeda.

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