ROMA – Khaled Asaad per 50 anni è stato il custode del tesoro di Palmira in Siria, uno dei siti archeologici più famosi del mondo: i militanti dell’Isis che occupano il sito alla fine gli hanno tagliato la testa ed esposto il cadavere appendendolo a una colonna degli antichi palazzi della Regina Zenobia. Era stato interrogato e torturato per un mese, martedì scorso (11 agosto) lo hanno ammazzato.
Prima dell’arrivo degli integralisti ha messo in salvo centinaia di statue nascondendole alla barbarie in arrivo. A rivelare la terribile notizia è stato il direttore delle Antichità e dei musei siriani Maamoun Abdulkarim citato dal Guardian. I miliziani Isis hanno preso Palmira a maggio scorso minacciando più volte di farla saltare in aria e trafugando i pezzi pregiati per finanziarsi. Distruggendo le statue più importanti simbolo, nella loro furia iconoclasta, di esecrabile politeismo.