Paolo Bosusco, dalla Valsusa alle tribù indiane

TORINO, 18 MAR – Dalle montagne della Valle di Susa alle tribu' primitive dell'India: e' stata la passione per il trekking e per le zone piu' remote e inesplorate a spingere Paolo Bosusco, 54 anni, di Condove (Torino), a stabilirsi per otto mesi all'anno in India.

Il suo interesse per la giungla, i fiumi e le popolazioni tribali dello Stato dell'Orissa e' cominciato una quindicina di anni fa, quando e' andato per la prima volta in quella regione. Poi, quella passione e' diventata una scelta di vita e nel 2011, ha coronato il suo sogno aprendo, a Puri, localita' indiana nota per i templi induisti, un'agenzia specializzata in escursioni guidate nel rispetto della natura, dell'ambiente e delle persone che li' vivono a abitano. Quando e' stato rapito Paolo Bosusco stava facendo proprio una di queste escursioni, con Claudio Colangelo, che aveva concordato con lui un percorso di cinque giorni fra i piu' impervi e difficili fra quelli messi a punto e proposti dall'agenzia della guida piemontese.

Bosusco, che vive da solo, aveva conosciuto la natura inesplorata dell'Orissa con il collega indiano Bijay Kumar Dash. I due erano diventati amici e avevano fondato l'agenzia Orissa Adventurous Trekking. Guidavano i turisti nei percorsi che i due avevano gia' esplorato piu' volte e che poi ripercorrevano con l'impegno preciso di non interferire con la natura e la popolazione. Per Paolo, gli incontri con le popolazioni tribali sono ''una vera esperienza di vita. Muovendoci nelle loro giungle, con gli stessi sentieri usati da loro, dormendo a volte nelle loro capanne – scrive sul suo sito – condivideremo per un attimo la loro vita, le loro gioie e dolori''.

Per questo Paolo e il suo amico indiano hanno scelto di raggiungere sempre e comunque a piedi le mete delle loro escursioni e, contrariamente ad altre agenzie della zona, non organizzano tour con vetture o pulmini, che vengono utilizzati solo per il trasferimento da Puri fino al punto di partenza del trekking. Tutto il resto viene fatto zaino in spalla, seguendo i i sentieri usati dai residenti che Bosusco e il suo socio hanno imparato a conoscere percorrendoli per anni. Ferma l'opposizione di Paolo anche alle esibizioni a pagamento che di recente hanno scatenato polemiche in India con l'introduzione di norme piu' restrittive per il turismo. In Italia Paolo ha pochi parenti ed amici. Ci sono l'anziano padre, Azelio, che ha 89 anni e vive a Torino, e la sorella Vanna, di 55 anni, che vive anche lei a Torino e da qualche tempo ha problemi di deambulazione. Entrambi hanno ricevuto la notizia dai Carabinieri e, subito dopo sono stati accompagnati dalle forze dell'ordine a San Didero (Torino), in valle di Susa, dove risiede l'unico zio di Paolo.

Fino a qualche tempo fa Azelio Bosusco passava i mesi estivi con il figlio nella casetta in cui Paolo risiedeva, in borgata Pralesio, sulle alture di Condove. ''Sono disperato, mi chiedo ancora se quello che e' successo a mio figlio e vero o no'', ha detto poco dopo avere appreso che il rapimento di cui aveva avuto notizie dai telegiornali riguardava proprio il figlio. ''Mi racconta spesso delle sue avventure in India, della giungla e della natura di quel posto – ha aggiunto – e spero soltanto che torni sano e salvo''.

Solidarieta' e vicinanza alla famiglia sono stati espressi dal sindaco di Condove, Pietro Listello, e dal presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, che ha auspicato ''il Governo si attivi con la massima professionalita'''.

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