CITTA' DEL VATICANO, 1 LUG – ''A Dio noi chiediamo tante guarigioni da problemi, da necessita' concrete, ed e' giusto, ma quello che dobbiamo chiedere con insistenza e' una fede sempre piu' salda, perche' il Signore rinnovi la nostra vita, e una ferma fiducia nel suo amore, nella sua provvidenza che non ci abbandona''. E' quanto ha detto il Papa parlando, nell'ultimo Angelus in Piazza San Pietro prima del trasferimento martedi' prossimo a Castel Gandolfo, dei brani evangelici su due guarigioni miracolose compiute da Gesu', quella della figlia di Giairo e della donna che soffriva di emorragia.
''Sono due episodi – ha spiegato Benedetto XVI – in cui sono presenti due livelli di lettura; quello puramente fisico: Gesu' si china sulla sofferenza umana e guarisce il corpo; e quello spirituale: Gesu' e' venuto a guarire il cuore dell'uomo, a donare la salvezza e chiede la fede in Lui''. In altre parole, viene messo ''in evidenza come Gesu' sia venuto a liberare l'essere umano nella sua totalita''', perche' la ''guarigione fisica'' e' ''strettamente legata alla guarigione piu' profonda, quella che dona la grazia di Dio a chi si apre a Lui con fede''.
E quindi, ha aggiunto, ''questi due racconti di guarigione sono per noi un invito a superare una visione puramente orizzontale e materialista della vita''.