Papa: “La disoccupazione e il precariato minano la società”

ROMA – Il Papa denuncia lo scandalo della disoccupazione giovanile e delle morti sul lavoro. La “disoccupazione”, denuncia il Pontefice, mina la stabilità sociale e il bene comune: “il lavoro è un elemento fondamentale sia della persona umana che della società”; “le difficili o precarie condizioni del lavoro rendono difficili e precarie le condizioni della società stessa, le condizioni di un vivere ordinato secondo le esigenze del bene comune”. Benedetto XVI lo ha detto durante l’udienza a circa 8.000 pellegrini della diocesi di Terni, ricordando anche la “angoscia” delle famiglie per la «precarietà» del lavoro dei giovani.

“Occorre mettere in campo ogni sforzo perchè la catena delle morti e degli incidenti venga spezzata” ha aggiunto il Papa, nell’udienza in cui erano presenti diversi operai delle acciaierie della città umbra, ricordando che il “problema della sicurezza sul lavoro” resta “grave”, come ben sanno i lavoratori di Terni che “più volte hanno dovuto affrontare questa tragica realtà”.

La “dignità specifica del lavoro umano” viene “spesso” violata quando il lavoro «viene visto solo come strumento di guadagno, se non addirittura, in diverse parti del mondo, come mezzo di sfruttamento e quindi di offesa alla stessa dignità della persona”. E il Pontefice spiega che vuole “accennare” anche ai “ritmi del consumo” che rischiano di “rubarci anche il senso della festa”.

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