Papa Francesco: “Grazie ai giornalisti. Mio nome? Chiesa povera per i poveri”

Papa Francesco sorride ai giornalisti: “Grazie, avete lavorato!” (LaPresse)

CITTA’ DEL VATICANO – ”Un ringraziamento speciale rivolgo a voi per il qualificato servizio dei giorni scorsi”. Lo ha detto il Papa Francesco nell’incontro con i giornalisti. Poi ha esclamato con un sorriso: ”Avete lavorato!”, salutato da un applauso degli operatori dei media. Poi ha aggiunto: “Vi spiego perché ho scelto il nome Francesco. La mia sarà una Chiesa povera per i poveri “.

“GRAZIE, AVETE LAVORATO” – Il nuovo pontefice ha confermato lo stile di essenzialita’ gia’ evidente nei primi giorni di pontificato. Accolto da un applauso prolungato, – dopo il saluto plurilingue rivoltogli da mons. Claudio Maria Celli – si e’ seduto sotto alla Resurrezione di Pericle Fazzini e, foglietti alla mano, ma inserendo osservazioni a braccio, ha prima di tutto ringraziato per il ”duro lavoro” dei giornalisti in questo periodo.

Nelle prime file lo ascoltavano rappresentanti dei media internazionali e italiani, esponenti del sindacato e dell’ordine dei giornalisti. Molto nutrito lo staff dei comunicatori vaticani, da padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana e della Radiovaticana, a Don Dario Vigano’, direttore del Centro televisivo vaticano, a a mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio consiglio per le comunicazioni sociali, con sottosegretario Angelo Scelzo, al direttore e al vicedirettore dell’Osservatore romano, Giovanni Maria Vian e Carlo Di Cicco.

Dopo il discorso, sono stati ammessi a salutare il Papa un nutrito gruppo dello staff comunicativo vaticano e un gruppo di giornalisti di testate internazionali accreditati in Vaticano. Ognuno ha stretto la mano al Papa e scambiato qualche battuta con lui. Salvatore Mazza, presidente dell’Aigav, la associazione internazionale dei vaticanisti, lo ha salutato a nome di tutti questi e gli ha detto che i giornalisti seguiranno giorno per giorno la sua attivita’ e sperano di farlo al meglio.

“ECC PERCHE’ MI CHIAMO FRANCESCO” – Incontrando i giornalisti il Papa ha spiegato pubblicamente, per la prima volta, come ha scelto il suo nome da Pontefice, Francesco, ispirato al santo di Assisi e all’idea di ”una Chiesa povera e per i poveri”.

E ha rivelato alcuni dettagli del momento dell’elezione in Conclave, nel segreto della Sistina. ”Alcuni non sapevano perche’ il vescovo di Roma ha voluto chiamarsi Francesco – ha esordito -. Alcuni pensavano a Francesco Saverio, a Francesco di Sales, anche a Francesco d’Assisi. Io vi raccontero’ la storia”.

”Nell’elezione – ha quindi raccontato il Papa -, io avevo accanto a me l’arcivescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito per il Clero, il cardinale Claudio Hummes: un grande amico, un grande amico”. ”Quando la cosa stava diventando un po’ ‘pericolosa’ – ha proseguito -, lui mi confortava. E quando i voti sono saliti a due terzi, e’ giunto l’applauso consueto, perche’ e’ stato eletto il Papa”.

”E lui mi ha abbracciato e mi ha detto: ‘Non dimenticarti dei poveri!’. E quella parola e’ entrata qui: i poveri, i poveri”, ha sottolineato Bergoglio toccandosi il capo. Peraltro non e’ un caso che il card. Hummes appartenga all’ordine dei Francescani. ”Poi, subito in relazione ai poveri – ha continuato il Papa – ho pensato a Francesco d’Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti”.

”E Francesco e’ l’uomo della pace – ha aggiunto -. l’uomo che ama e custodisce il Creato, in questo momento in cui noi abbiamo con il Creato una relazione non tanto buona, no? E’ l’uomo che ci da questo spirito di pace, l’uomo povero”. ”Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!”, e’ stata l’esclamazione finale del Pontefice.

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