X

Il Papa ai precari: “Vi danno le pietre invece del pane”

di admin |12 Settembre 2011 14:01

ANCONA, 11 SET – Ha detto messa ai cantieri navali, ha pranzato con gli operai, ha parlato di lavoro e precarieta’ ai giovani fidanzati. Ha anche ricordato le vittime dell’11 settembre con un appello ad abbandonare odio e violenza, nel decennale dell’attacco. Da Ancona Benedetto XVI indica come un imperativo quello di superare ”l’incertezza del precariato e il problema della disoccupazione”, ma avverte che per farlo serve un nuovo modello di sviluppo che metta al centro l’uomo, soprattutto chi ha meno, chi e’ disagiato. Un capovolgimento di prospettiva che inglobi l’etica, i valori, Dio, perche’ la ”forza del potere e dell’economia” non bastano da sole a organizzare le societa’. Altrimenti all’uomo resteranno ”pietre” anziche’ ”pane”: l’errore commesso da ”certe ideologie”, che hanno inseguito la chimera di dare ”a tutti sviluppo” e ”benessere materiale”.

Benedetto XVI e’ venuto nel capoluogo marchigiano per
chiudere il Congresso Eucaristico nazionale, un appuntamento in cui ha avuto grande spazio il tema del lavoro, centrale anche nella giornata di oggi. Nel porto, nell’area dei cantieri, sotto un palco bianco affacciato sul mare, ha celebrato la messa di fronte a migliaia di persone, tra cui tante famiglie e tanti operai cassaintegrati delle aziende in crisi della zona – aziende che in alcuni casi, dalla Fincantieri all’Antonio Merloni, sono nomi importanti dell’economia nazionale. E predicando lavoro ed eucarestia, ha dato una sferzata a chi della crisi si deve occupare. Una sferzata diretta anche ai big della politica presenti: Bersani, Bindi, Casini, Buttiglione, Bondi, Gianni Letta, un parterre bipartisan. C’e’ anche il direttore generale della Rai, Lorenza Lei.

E l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono accanto al leader della Cisl, Raffaele Bonanni. Poco distante attraccano le navi da crociera, quelle che dovrebbero dare pane agli operai Fincantieri che le costruiscono, alle prese con una drammatica riduzione delle commesse. Ci sono due navi da fare, da ottobre si riprende, ha assicurato l’ad. Dopo la messa, il papa ha pranzato con alcuni di questi operai – e con alcuni poveri assistiti dalla Caritas – li ha salutati, li ha incoraggiati.

”La Chiesa vi e’ vicina, non dimenticateli”, ha detto. Dopo il pranzo Anche il card. Angelo Bagnasco, che guida i vescovi italiani, ha incontrato uno a uno i lavoratori e ha voluto conoscere le loro storie. Il nodo lavoro e’ tornato anche nel colloqui con 500 fidanzati, nel pomeriggio. Certo il papa ha toccato anche gli aspetti dell’affettivita’, centrali in tutta la seconda parte della giornata, quando Benedetto XVI ha visto prima famiglie e sacerdoti e poi giovani coppie vicine al matrimonio. Da lui e’ arrivato un invitato chiaro a non correre dietro all’idea della convivenza come ”garanzia per il futuro”, perche’ anzi l’amore ha bisogno di tempo e ”bruciare le tappe significa ‘bruciare’ l’amore”.

Ai religiosi ha chiesto di essere vicini alle famiglie, anche quelle di ”quanti fanno piu’ fatica ad adempiere gli impegni assunti con il vincolo matrimoniale e quanti, purtroppo, vi sono venuti meno”, ha sottolineato, col pensiero rivolto a separati e divorziati. Ma con i ragazzi e’ tornato a parlare anche di lavoro e non ha eluso la domanda che un giovane, Massimiliano, gli ha posto a nome di tutti sulle paure e le incertezze per la precarieta’. ”Il nostro e’ un  tempo non facile, soprattutto per voi giovani” e ”la difficolta’ di trovare un lavoro stabile stende un velo di incertezza sull’avvenire” e ”incide in modo negativo sulla crescita della societa’ ”. Ma bisogna avere il coraggio di affrontare queste sfide.

Scelti per te