Password in cambio di lavoro? I Rappresentanti Usa dicono: “Sì per ora”

DENVER – La Camera dei Rappresentanti statunitense ha bocciato un emendamento della legge di riforma della Federal Communications Commission (FCC) che chiedeva di vietare alle imprese di raccogliere i dati di accesso a Facebook dei propri dipendenti.

La legge era stata proposta dal rappresentante democratico del Colorado, Daniel Perlmutter, come emendamento da inserire nella Federal Communication Commission Process Reform Act, una legge che punta a riformare la stessa autorità indipendente statunitense.

Perlmutter che in passato aveva votato in direzione anti-privacy, sembra aver cambiato opinione di fronte a una pratica tanto invasiva che va sempre più diffondendosi tra i datori di lavoro. Ma la modifica non è passata con 236 voti contrari e 184 a favore. Quasi tutti i repubblicani hanno votato contro e solo un deputato del Grand Old Party ha votato a favore.

Il repubblicano Greg Walden, a capo del Sottocomitato Comunicazione e Tecnologia, ha affermato che l’emendamento è inefficace e non tutela la privacy dei candidati per un posto di lavoro. Inoltre Walden ha dichiarato che se davvero avessero voluto, i democratici avrebbero potuto suggerire il divieto di questa pratica durante la stesura del disegno di legge sulla riforma della FCC, mentre al contrario hanno proposto l’emendamento quando il testo era già pronto.

Facebook ha sostenuto che l’accesso dei datori di lavoro ai profili dei loro aspiranti dipendenti, è una violazione dei termini di servizio del social network e ha incoraggiato gli utenti a non consegnare le proprie password.

Pare però che l’abitudine di chiedere login e password dei social network sia particolarmente diffusa tra i dipartimenti delle forze dell’ordine, che sfuggono alla disciplina della FCC. L’emendamento quindi avrebbe giovato a pochi.

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