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Pedofilia. New York Times: “Il Vaticano fermò processo a Murphy nel ’98”

di admin |9 Aprile 2010 20:47

Il prete che negli anni Novanta istruì e avviò il processo canonico contro padre Lawrence Murphy, accusato di aver molestato sessualmente 200 bambini sordomuti in Wisconsin, ha ammesso che gli fu ordinato di fermare il processo nel 1998, dopo una richiesta del Vaticano. Lo scrive il New York Times sul suo sito online.

Padre Thomas Brundage – l’ex vicario giudiziale della diocesi di Milwaukee che oggi opera in Alaska – è una figura chiave dello scandalo. Dopo l’articolo del New York Times che in marzo ha messo in luce i casi di molestie di padre Murphy, il religioso ha accusato i media di aver fatto “giornalismo sciatto e inaccurato” e suggerito, in un saggio per il Catholic Anchor, il giornale della diocesi di Anchorage, che non gli fu mai ordinato di fermare il processo e che anzi il processo non fu mai ufficialmente fermato.

La scorsa settimana tuttavia, dopo che un memorandum a sua firma fu pubblicato sul giornale di Milwaukee Sentinel-Journal, lo stesso padre Brundage ha mandato una correzione al giornale diocesano in cui ha ammesso di “non ricordare quel documento”, riconoscendo di “essersi sbagliato” a proposito dello stop al processo: padre Brundage si è quindi scusato “per il suo errore e per aver reso un caso complicato e doloroso ancora più complicato e doloroso”.

In una successiva intervista con il New York Times, l’ex vicario giudiziale ha ammesso di “avere un vuoto di memoria” sulla vicenda. “E’ stato un periodo doloroso. Mi sono scusato per l’errore, ma non penso che questo errore vada al cuore” delle critiche da lui rivolte nei giorni scorsi ai media. Padre Brundage ha ribadito che Papa Benedetto XVI non ha alcuna responsabilità per lo stop al processo di padre Murphy. E ha aggiunto di aver fatto tutto il possibile per portare Murphy davanti alla giustizia e per onorare le vittime: “Per gli ultimi 18 anni della sua vita abbiamo cercato di processarlo”.

Quanto al perché il processo fu fermato “per me è inspiegabile”, ha detto. In interviste con il New YTork Times e con altri media – tra cui il canadese National Post – Brundage ha peraltro precisato che è più esatto parlare di “congelamento” del processo, non di fermo: se la salute di Murphy fosse migliorata, l’azione canonica per togliergli l’abito sarebbe andata avanti. Murphy invece morì due giorni dopo il memorandum e fu sepolto con l’abito sacerdotale.

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