Perde la voce perché a scuola era costretta a gridare: maxi risarcimento per una prof inglese

Ha guadagnato la bellezza di 150.000 sterline, poco più di 170.000 euro, ma ha perso la voce. Una passione, quella di insegnare, che Joyce Walters, professoressa 50enne di una scuola di Hillingdon, ha pagato a caro prezzo.

Aule troppo grandi e molto vicine ai campi da gioco, infatti, la costringevano ad alzare la voce per farsi sentire dai suoi alunni. Fino a quando, la Walters non ha scoperto di aver sviluppato dei noduli alle corde vocali. Problema che la costringe ancora adesso a seguire  una regolare terapia e le impedisce di intrattenere a lungo una conversazione.

“Adoravo il mio lavoro e la mia classe – ha detto l’insegnante – ma i problemi alla voce mi rendono impossibile tornare a svolgerlo”.

La Walters ha cominciato a insegnare inglese nel 2005 all’Harlington Adult Education Centre, nella comunità scolastica di Harlington, gestita dal comune di Hillingdon. Dopo un mese, ha cominciato ad accusare problemi vocali. L’anno successivo, il 2006, le sono stati diagnosticati i noduli. Diventata rauca, la signora Walters ha dovuto rinunciare a tutto l’anno scolastico successivo, durante il quale ha cercato di curarsi.

Problemi giudicati, inizialmente, un ‘rischio professionale’ dai suoi datori di lavoro. Rispedita nella stessa classe, l’insegnante si è ammalata di nuovo, ed è stata costretta a lasciare.

La Walters, in cerca di giustizia, è riuscita ad ottenere un primo risarcimento, di 11.000 sterline per danni dopo aver presentato una querela nei confronti dell’azienda responsabile dei locali scolastici. Subito dopo, ne ha incassati altre 145.000 come ricompensa per i danni fisici subiti.

“Malgrado numerosi tentativi di manifestare le nostre preoccupazioni ai suoi datori di lavoro- ha spiegato l’avvocato della Walters, Joanne Jefferies- la mia assistita è sempre stata ignorata. Ora dovrà convivere con questo problema per tutta la vita”.

Jean Palmer, del consiglio comunale della cittadina inglese ha detto: “Dopo quasi tre anni, il consiglio ha capito che fosse nell’interesse sia della signora, sia nostro che dei contribuenti, raggiungere un accordo”.

Ciò non potrà cancellare l’amarezza per una passione che non potrà più essere esercitata. Secondo l’avvocato Jefferies, “ciò che rende questo caso così triste è proprio il fatto che si sarebbe potuto evitare. Alla Walters spettano delle grosse scuse”.

*Scuola di giornalismo Luiss

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