ROMA – Potrebbe essere un enorme disastro ambientale. E’ affondata la petroliera iraniana che era entrata in collisione con un mercantile il 6 gennaio scorso, con una successiva esplosione a bordo, nel Mar della Cina. Lo riferisce la Bbc citando media cinesi. Si teme ora un disastro ambientale, una marea nera riversata in mare. La nave infatti trasportava 136 mila tonnellate di petrolio ultraleggero, ma le autorità cinesi assicurano che “non c’è una grossa chiazza” in mare. Poco fa l’Iran ha annunciato che non ci sono più speranze per i 29 marinai dispersi, mentre tre corpi sono stati recuperati.
La petroliera batteva bandiera panamense ed era di proprietà della National Iranian Tanker Company (Nitc), gestore della flotta di petroliere iraniana. Stava spedendo prodotti alla società sudcoreana Hanwha Total. La tv cinese ha mostrato le immagini della petroliera a fuoco, una grande quantità di petrolio si sarebbe riversata in acqua, spiegano le autorità locali. Delle 32 persone a bordo 30 erano iraniane e 2 originarie del Bangladesh, per loro “nessuna speranza” spiegano i soccorritori. Le cause dello scontro, avvenuto a circa 250 chilometri a largo delle coste di Shanghai, sono al momento ancora sconosciute. Tutte in salvo le 21 persone a bordo della CF Crystal, la nave cinese che si è scontrata con la petroliera.