Giovane ucciso in Thailandia, la polizia: “Ha scatenato lui la rissa”

Simone Teneriello

La certezza, tremenda, è che Simone Teneriello è morto. Ucciso in una rissa da un colpo sferrato con una bottiglia rotta alla gola davanti al locale di Phuket dove lavorava come cameriere. Quello che ancora non è chiaro è come sia potuto accadere, se Simone sia estraneo alla rissa o se, invece, in qualche modo ne sia stato l’artefice.

A sferrare il colpo mortale,  secondo quanto riferisce la polizia thailandese,  è stato un transessuale dopo una lite nata alle 5.30 di sabato mattina all’esterno di un “gay bar” in Soi Paradise, la via vicino alla spiaggia di Patong famosa per l’alta presenza di “ladyboy”.

Nella versione della polizia thailandese – riferita dal vicequestore di polizia Andrea Vitalone, che tiene il collegamento tra le autorità locali e la nostra ambasciata –  Teneriello avrebbe iniziato un diverbio con un transessuale, prendendolo a pugni; l’altro ha risposto colpendo l’italiano alla testa con una bottiglia, che gli ha poi procurato la ferita letale al collo.

Secondo il racconto della ragazza che accompagnava Teneriello, il giovane era sotto l’influenza di sostanze stupefacenti, che ne avevano aumentato l’aggressività. Sulla base dell’identikit fornito da alcuni testimoni, e con l’aggravante di presentare una ferita da taglio alla mano, la polizia thailandese ha presto fermato Sathid Boonnuchit, 34 anni, ritenendolo responsabile dell’omicidio: il sospettato avrebbe ammesso di essere stato coinvolto nella rissa, sostenendo però di essersi difeso legittimamente.

Fonti investigative – non ancora confermate dall’ambasciata italiana – rivelano però che la persona fermata è stata già scarcerata su cauzione, una pratica non nuova in Thailandia.

La versione della famiglia di Teneriello è, però, decisamente diversa. Il ragazzo, 28 anni di Castelfidardo (Ancona), secondo i suoi parenti «non era uno sprovveduto, conosceva bene quei luoghi. E poi era un ragazzo con la testa sulle spalle, uno che si faceva benvolere da tutti».

I familiari di Teneriello in Thailandia hanno deciso di non andare. Aspetteranno in Italia la salma del ragazzo e aspettano, soprattutto notizie più precise su quanto sia realmente accaduto nella notte di sabato per le strade di Phuket.

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