Picchiato a morte in carcere, aveva torturato e ucciso la sua fidanzata di 16 anni

Pestato a morte in carcere dove era finito per aver ucciso brutalmente la sua giovanissima fidanzata di 16 anni.

Picchiato e ucciso da un altro detenuto in carcere. E’ morto così Zlatko Sikorsky, 37enne australiano finito in manette per l’omicidio della fidanzata minorenne. L’uomo, prima di morire, è rimasto ricoverato in gravi condizioni per giorni.

Sikorsky stava scontando la sua pena per aver torturato, picchiato selvaggiamente e ucciso la fidanzata di soli 16 anni. Il brutale omicidio avvenne due anni fa. Il 37enne è stato aggredito di sorpresa tra i corridoi del Wolston Correctional Center di Brisbane, l’istituto di pena dove era rinchiuso. Colpito più volte è rimasto a terra esanime dove è stato trovato dagli agenti.

Il pestaggio, avvenuto lo scorso 10 novembre, gli ha provocato ferite gravissime alla testa che lo hanno portato alla morte, avvenuta poche ore fa. Sull’aggressione stanno indagando ora le autorità. Secondo le prime notizie a picchiarlo sarebbe stato un altro detenuto che gli ha teso un agguato.

Il brutale omicidio di Larissa Beilby

Sikorsky era in carcere per l’omicidio di Larissa Beilby, una ragazzina di 16 anni torturata brutalmente, uccisa a pugni e infine gettata in un barile. La 16enne era stata vista per l’ultima volta a Sandgate, vicino Brisbane, il 15 giugno del 2018. Fu la polizia a scoprire il suo corpo in un barile in una tenuta a Stapylton. Sikorsky, unico sospettato, provò a fuggire. Minacciò anche una donna con un fucile prima di barricarsi in un’abitazione della Sunshine Coast dove fu poi arrestato. (fonte BRISBANE TIMES)

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