Pio XII, il Vaticano apre gli archivi. Papa Pacelli "silenziò" la Shoah? Storici detective in fila Pio XII, il Vaticano apre gli archivi. Papa Pacelli "silenziò" la Shoah? Storici detective in fila

Pio XII, il Vaticano apre gli archivi. Papa Pacelli “silenziò” la Shoah? Storici detective in fila

Pio XII, il Vaticano apre gli archivi. Papa Pacelli "silenziò" la Shoah? Storici detective in fila
Il Vaticano apre gli Archivi su Pio XII (foto Ansa)

ROMA – Oggi lunedì 2 marzo è una data storica per gli studi storiografici. Il Vaticano ha aperto infatti gli Archivi dedicati al pontificato di Pio XII. Migliaia di documenti saranno a disposizione di storici e studiosi.

Le prenotazioni dei ricercatori si moltiplicano ed è già tutto pieno fino a giugno, considerato che ogni giorno potrà accedere in archivio un numero contingentato di studiosi. Grandissimo è l’interesse di tutto il mondo per verificare che cosa realmente accadde tra le mura della Santa Sede durante il periodo fascista e nazista.

Le accuse più dure: i “silenzi” di Pio XII sulla Shoah

Quasi venti gli anni del pontificato di Eugenio Pacelli (dal 1939 al 1958), complessi e drammatici. Abbracciano la seconda Guerra mondiale, la ricostruzione, la contrapposizione dei blocchi occidentale e orientale. A Pio XII viene imputato un sostanziale disinteresse per la sorte degli ebrei. Anche di quelli rastrellati a Roma, il 16 ottobre del 1943 e deportati ad Auschwitz.

Sono i “silenzi”, di fronte alla Shoah a destare il maggiore interesse di investigazione storica. “Ma non è sempre stato così – segnala Carlo Marroni sul Sole 24 Ore – . Dopo la guerra, per un ventennio circa, Pio XII venne ringraziato per la sua opera umanitaria. Anche da parte di molti esponenti del mondo ebraico, per aver nascosto persone ricercate in conventi e monasteri (fatti questi accertati senza dubbi)”.

73 archivi pontifici, 15mila pagine. La fila di studiosi

“L’importanza dell’apertura consiste nella possibilità offerta agli studiosi – sottolineano dall’Archivio Apostolico Vaticano – di accedere a tutte le fonti. Studiando questi e altri problemi da un punto di vista che sinora non era possibile”.

In Archivio Vaticano saranno consultabili, per quanto riguarda il pontificato di Pacelli, 73 archivi di rappresentanze pontificie. 15 serie della Segreteria di Stato, 21 fondi di Congregazioni romane e di uffici curiali e palatini, 3 dello Stato della Città del Vaticano e altri 8 fondi.

Nel complesso, dunque, 120 tra fondi e serie, per un complesso di circa 20.000 unità archivistiche. Una sola di queste serie, sicuramente la più vasta, quello degli Affari Generali della Segreteria di Stato, comprende quasi 5.000 scatole.

Che sono state riordinate, numerate e descritte da un gruppo di 15 archivisti. Il risultato è un inventario di circa 15.000 pagine, consultabili in forma digitale.

I diversi archivi della Santa Sede potranno ospitare nel loro complesso circa 120 ricercatori. Nell’Archivio Vaticano (che può ospitare quotidianamente 60 ricercatori) le prenotazioni per la consultazione dei documenti del pontificato di Pio XII sono incominciate dai primi di ottobre.

Quelle arrivate finora – fa sapere ancora l’Archivio Apostolico Vaticano – sono state distribuite nell’arco di diversi mesi, fino a maggio-giugno. Secondo la consueta prassi, è il Papa che decide l’apertura dei documenti del pontificato di un suo predecessore. Annunciata da Papa Francesco il 4 marzo 2019, l’apertura per il pontificato di Pio XII conclude un lavoro preparatorio di oltre quattordici anni. (fonte Ansa)

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