Il ritorno dei pirati somali: navi spagnole sotto assedio, interviene l’Ue

La task force antipirateria dell’ Ue ha comunicato che nella notte tra domenica e lunedì la nave da guerra spagnola Esps Infanta Cristina è stata attaccata dai pirati al largo delle coste somale, ma è riuscita a mettere in fuga gli assalitori che avevano utilizzato per portare il loro attacco un cargo giapponese, l’Izumi, sequestrato lo scorso 10 ottobre.

“La nave spagnola stava scortando, il Petra 1, un cargo usato dalla missione di pace dell’Unione africana (Ua) in Somalia quando è stata attaccata. Il petra 1 non ha subito nessun danno ed ha potuto riprendere la sua rotta verso Mogadiscio, senza alcun incidente”. Si tratta del primo attacco a una nave della missione Atalanta impegnata in un’operazione di questo tipo con le forze Amisom. Da dicembre 2008 la Ue Navfor ha scortato 86 navi del World Food Programme e 71 dell’Amisom.

“Quello della pirateria navale è un problema che sta affliggendo il nostro paese. Attualmente i pirati somali hanno nelle loro mani ancora 23 imbarcazioni di diverso tipo”. E’ quanto ha reso noto il premier yemenita, Ali Majur, citato dalla tv araba ‘al-Jazeera’. Parlando del problema della pirateria nel golfo di Aden e nel mar Rosso e della lotta contro i pirati condotta dalla marina yemenita, il premier ha ricordato che “nonostante i nostri sforzi e quelli di altri paesi del mondo, la pirateria sta proseguendo senza sosta e riesce ancora a mettere a segno sequestri, tanto che sono nelle loro mani 23 imbarcazioni, tra cui anche delle petroliere”.

Il capo del governo di Sanàa sottolinea in particolare come i giovani somali siano spinti dalla misera a unirsi ai pirati e ritiene che “l’unica via di uscita per porre fine a questa piaga sia quella di riportare la pace in Somalia e di dare al paese uno stato che sappia garantire la sicurezza delle sue acque territoriali”.

La task force antipirateria dell’Unione europea ha inoltre comunicato di avere tratto in salvo anche uno skipper sudafricano che aveva deciso di non cooperare con i pirati che gli avevano sequestrato il suo yacht nei giorni scorsi al largo del sud delle coste somale. La Ue Navfor aggiunge però che gli altri due membri del suo equipaggio sono stati sequestrati.

“Il 6 novembre scorso – recita il comunicato – la nave da guerra francese Fs Floreal è riuscita a localizzare lo yacht ancorato in maniera sospetta vicino a una spiaggia nel sud della Somalia. Dopo vari e inutili tentativi di contattare l’imbarcazione, la nave da guerra ha deciso di investigare a fondo, ma una volta nei pressi della barca è stata accolta da colpi di arma da fuoco, lasciando così intendere che la barca era stata presa in mano dai pirati”.

La Ue Navfor aggiunge che i tentativi di soccorso sono continuati anche il giorno seguente. “La mattina del 7 novembre la Fs Floreal si è avvicinata allo yacht mentre i pirati stavano prevelando le persone a bordo per portarli sulla terraferma. Lo skipper sudafricano si è però rifiutato di lasciare l’imbarcazione. A quel punto i pirati sono scappati portandosi con sè due membri dell’equipaggio e lasciando l’uomo da solo nella barca che è poi stato recuperato dalla task force”. L’uomo, precisa la task force, è “sano e salvo”, mentre purtroppo “non si ha notizia delle altre due persone prelevate dai pirati”. Ieri alcuni quotidiani locali e agenzie internazionali avevano diffuso la notizia che un sudafricano preso in ostaggio dai pirati somali era stato ucciso perchè si era rifiutato di sbarcare dal suo yacht attaccato vicino alle coste somale.

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