Caso Polanski: la vittima chiede l’archiviazione, la Corte dice di no

La corte d’appello della California ha respinto un ricorso del regista Roman Polanski per essere giudicato in contumacia per l’accusa di “rapporti sessuali illegali” con una tredicenne nel 1977.

La sentenza apre la strada all’estradizione negli Stati Uniti di Polanski, al momento agli arresti domiciliari in Svizzera su richiesta della magistratura americana (era stato arrestato il 26 settembre scorso al suo arrivo a Zurigo per ricevere un premio). Una precedente richiesta di processo in contumacia era stata respinta a gennaio da un tribunale di Los Angeles.

La vittima, Samantha Geimer, ha chiesto la sospensione della procedura perchè è costretta a rivivere ogni giorno la sua odissea personale. Ma la corte d’appello ha stabilito che i crimini di cui è accusato il regista sono troppo gravi per tenere in conto i motivi personali della donna.

Polanski era fuggito dagli Usa durante il processo e non ha più rimesso piede negli Stati Uniti. Arrestato nel settembre scorso in Svizzera, il regista sta combattendo contro una richiesta di estradizione negli Usa.

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