Probabile futuro Dalai Lama intervistato dal New York Times

NEW YORK, 29 LUG – Di lui si dice che ''ha 26 anni e allo stesso tempo ne ha 900'': e' il 17/mo KarMapa, ovvero il capo della corrente del buddismo tibetano denominata Karma Kagyu, la setta 'del Cappello Nero', e soprattutto da quando e' stato visto a Washington a fianco del Dalai Lama, che ha 76 anni e ha da tempo annunciato il suo ritiro, molti lo vedono gia' come prossimo leader spirituale dei tibetani.

Compreso il New York Times, che lo ha intervistato nel suo ritiro americano in un monastero a Woodstock, sottolineando che nell'esilio in India dove entrambi vivono, l'anziano Dalai Lama lo ha preso sotto la sua ala, facendogli da padre e maestro, dopo aver detto che le sue speranze per il futuro del Tibet sono nelle mani dei suoi giovani leader.

''Sua santita' e' stato molto gentile con me, e' stato il mio mentore e mi guida…ma io sono solo uno dei tanti'', ha risposto con modestia il giovane Karnapa, il cui vero nome e' Ogyen Trinley Dorje.

Pero' e' anche vero che il discepolo da poco ha anche iniziato a parlare di politica. ''Il Tibet e' in emergenza'', ha detto al Nyt, aggiungendo che ''il governo cinese continua ad essere estremamente restrittivo'' nei confronti del popolo del Tibet, dove ''la costruzione di infrastrutture, come strade ponti aeroporti e altro, e l'immigrazione di popolazione dalla Cina centrale minacciano la sopravvivenza della cultura tibetana e l'ecosistema''. E ancora, ha anche definito ''davvero un buon segnale'' il fatto che il presidente americano Barack Obama abbia ricevuto il 16 luglio scorso il Dalai Lama.

Un incontro che ha fatto infuriare Pechino, che invece ha un buon rapporto con il giovane monaco Ogyen Trinley Dorjeil, che riconosce quale legittimo 17/mo Karmapa, nonostante la sua rocambolesca fuga dal Tibet. Questo lo pone ''nella posizione ideale per essere la persona che in futuro potrebbe trovare una soluzione'' con la autorita' cinesi, sostiene Robert Barnet, direttore di un programma di studi sul Tibet alla Columbia University.

Difficili rapporti il Karmapa ha invece avuti con l'India. Nel febbraio scorso, il governo dello stato indiano dell' Himachal Pradesh ha congelato i suoi conti bancari, accusandolo di essere coinvolto in uno scandalo di compravendita illegale di terreni, dopo che nella sua residenza sono stati trovati contanti per oltre un milione di euro in varie valute, tra cui Yuan della Cina, e gli investigatori locali lo hanno accusato di essere ''una spia dei cinesi''. Poi, migliaia di tibetani sono scesi in strada per dimostrare il loro sostegno al Karmapa e il governo tibetano in esilio ha fatto altrettanto, e le autorita' indiane hanno rapidamente chiarito ogni cosa.

Dopo che il Dalai Lama lo scorso 14 marzo ha annunciato il suo ritiro, i tibetani hanno eletto un nuovo primo ministro, Lobsang Sangay, che assumera' l'incarico il prossimo 14 agosto. Per cio' che rigarda gli aspetti piu' spirituali, l'anziano leader ha invece affermato in passato, in diverse occasioni, che lui potrebbe essere l' ultimo della dinastia dei Dalai Lama, che il suo successore potrebbe essere ''eletto democraticamente'' o essere trovato fuori dal Tibet, vale a dire nella comunita' tibetana in esilio. Pechino ha gia' preso le sue misure varando una legge secondo la quale le reincarnazioni dei Lama devono essere approvate dall'Ufficio affari religiosi di Pechino: tutti elementi che piu' che mai fanno salire le aspettative per il giovane Karmapa.

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