Protesi cancerogene, l’Interpol chiede l’arresto del fabbricante

LIONE, 23 DIC – L’Interpool ha chiesto l’arresto di Jean Claude Mas, fondatore della societa’ ‘Pip’ di fabbricazione delle protesi in silicone al seno francesi considerate a rischio. Lo rende noto il sito dell’agenzia Interpol che ha emesso un avviso di ricerca internazionale contro di lui.

Jean-Claude Mas, 72 anni, e’ ricercato dal Costa Rica per avere attentato alla ”vita” e alla ”salute”, nella vicenda delle protesi mammarie francesi. E’ quanto ha comunicato stasera l’Interpol nel suo sito, diffondendo una ”red notice”, oltre a una foto del fondatore della societa’ delle protesi francesi ‘Pip’.

La vicenda delle protesi al seno ‘Pip’, per le quali la Francia ha consigliato l’espianto ‘cautelativo’, ha avuto ampia ripercussione anche in America Latina. Alcuni Stati della regione – tra i quali Brasile, Cile e Colombia – avevano gia’ proibito il prodotto Pip nell’aprile del 2010, ricordano i media locali, sottolineando che le protesi della societa’ francese venivano esportati in circa 65 Paesi. L’America Latina, in particolare, il Brasile, il Venezuela, la Colombia e l’Argentina, rappresentava una delle aree chiave per le esportazioni dell’impresa. In Brasile, l’Anvisa (Agenzia per la vigilanza sanitaria) ha reso noto di non aver ricevuto segnalazioni di problemi da parte delle pazienti che hanno le protesi Pip. A Buenos Aires, le autorita’ sanitarie hanno d’altra parte diffuso un comunicato nel quale chiedono alle donne che portano le protesi della societa’ di ”consultare un medico e tenere sotto controllo l’impianto”. Tale richiesta e’ stata pubblicata sulla propria pagina web dall’Amministrazione argentina per la medicina, gli alimenti e la tecnologia medica (Anmat).

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