MOSCA- Che fine ha fatto Nadia Tolokonnikova, una delle tre Pussy Riot condannate a due anni di carcere per la preghiera punk anti-Putin nella cattedrale ortodossa di Mosca? Secondo il marito, Piotr Verzilov, la donna sarebbe sparita da oltre dieci giorni. Verzilov dice di non avere più notizie di lei dallo scorso 21 ottobre, quando è stata trasferita dal carcere della Mordovia dov’era rinchiusa, ma dall’istituto di pena smentiscono.
Nelle scorse settimane, Tolokonnikova aveva cominciato uno sciopero della fame per protestare contro le condizioni da “gulag sovietico” della colonia in cui era detenuta e il rifiuto di trasferirla, finendo anche ricoverata in ospedale. Per il marito, secondo le dichiarazioni rilasciate al sito Buzzfeed, il trasferimento è stata “una punizione” da parte delle autorità di Mosca che “vogliono tagliarla fuori dal mondo”.
Verzilov sostiene che nel giorno del suo trasferimento Nadia sia stata fatta salire su un treno diretto a Chelyabinsk, negli Urali, dove un passeggero l’avrebbe vista il 24 ottobre. Anche il padre di Nadia, Andrei Tolokonnikov, ha denunciato la sua scomparsa. “Nessuno sa niente, non conosciamo le sue condizioni di salute. Non abbiamo prove che sia ancora viva sta male? E’ stata picchiata?”. Non solo, i due uomini sostengono di non essere mai stati contattati dalle autorità carcerarie che invece avevano promesso di “comunicare entro dieci giorni dal trasferimento il nuovo luogo della prigionia”.