Rambo d’Iraq contro Isis: Del Califfo non resterà che farina

 Abu Azrael mentre si allena in palestra
Abu Azrael mentre si allena in palestra

ROMA – Si chiama Abu Azrael, ed è l’uomo simbolo della resistenza sciita contro l’Isis in Iraq e in Siria. Lo chiamano il Rambo iracheno, l’anti Califfo. Va in giro con fucile d’assalto, ascia, scimitarra o pugnale. E il suo motto è: “Del califfo e dei terroristi non resterà che farina”. Il suo vero nome è Ayyub Faleh al Rubaie. E tra i numerosi soprannomi guadagnati sul campo di battaglia c’è anche “Abu, l’angelo della morte”.  Abu Azrael è uno dei capi della milizia sciita dell’Imam Ali (Kata’ ib al Imam Ali), un battaglione nato nel 2014 come braccio armato del Movimento islamico iracheno (Harakat al -Iraq al-Islamiyah) che risponde alla coalizione di Mobilitazione popolare, guidata da Jamal Jaafar Mohammed, conosciuto anche come Abu Mahdi al Mohandis, ex comandante dell’organizzazione Badr (l’ ala militare del partito Supremo consiglio islamico iracheno) e molto vicino al generale iraniano Qassem Suleimani, capo delle forze speciali Quds.

“Sono una persona semplice e pacifica. Mi potete vedere quando porti i miei figli a scuola. Ma all’Isis mostro un altro volto” racconta Abu giurando vendetta contro il Califfo Abu Bakr al-Baghdadi  Il Rambo iracheno è un idolo in patria: il suo volto (con tanto di barba) è stampato sulle t-shirt che indossano giovani e adulti e su di lui girano leggende, video musicali e cartoni animati.

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