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Il Giappone non arretra sul nucleare: “Essenziale”

di Alessandro Avico |14 Giugno 2011 9:09

Una foto di Fukushima nei giorni del disastro (foto Lapresse)

TOKYO – Il Giappone non fa nemmeno un passo indietro sulle centrali atomiche, nonostante la tragedia di Fukushima. Il ministro dell’Industria, Banri Kaieda, ha detto che l’energia nucleare ”continuerà a essere uno dei quattro pilastri della politica energetica del Giappone”.

Il ministro ha commentato il risultato del referendum italiano che ha bocciato il ritorno dell’energia atomica. Parlando alla stampa , Kaieda, ammettendo di ”comprendere” le spinte all’abbandono del nucleare anche in Giappone dopo la crisi ancora irrisolta della centrale di Fukushima, ha osservato che ”l’erogazione poco flessibile dell’elettricità ha impatti sull’attività economica e la vita delle persone”.

Il Giappone, prima della sisma/tsunami dell’11 marzo, aveva una quota di elettricità generata dall’atomo pari a oltre il 30% del fabbisogno complessivo. Con appena 19 impianti operativi su 54, il tasso di utilizzo delle centrali nucleari e’ crollato al 40,9%, al livello più basso da maggio 1979, moltiplicando i timori sul rischio di blackout in piena estate. Kaieda ha ricordato, quanto alle valutazioni internazionali, che l’energia nucleare è ”uno dei quattro importanti pilastri energetici come ha detto di recente anche il premier Naoto Kan nell’ambito del G8”.

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