Il rastafarianesimo è comunemente concepito secondo categorie radicalmente lontane dalla sua essenza: nasce infatti come nazionalismo, o meglio, come versione religiosa del movimento politico nazionalista conosciuto come Etiopismo.
Il rastafarianesimo si è ispirato alla predicazione del leader Marcus Mosiah Garvey. Altri elementi di spicco, che hanno avuto un ruolo primario nella nascita di questo credo: Leonard Howell, H. Archibald Dunkley, e Joseph Nathaniel Hibbert.
A partire dagli anni ottanta la cultura Rasta si è diffusa nel resto del mondo, soprattutto grazie a Bob Marley e alla musica reggae, che ne veicola i contenuti.
Il nome deriva da Ras Tafari, l’Imperatore che salì al trono d’Etiopia nel 1930 con il nome di Hailé Selassié I e con i titoli di Re dei Re (Negus Neghesti), Eletto di Dio, Luce del Mondo, Leone Conquistatore della tribù di Giuda: in seguito al suo esilio volontario, dovuto all’invasione italiana dell’Etiopia, e al suo rientro in patria cinque anni dopo, alcuni credenti delle “Chiese Etiopi” riconobbero in lui il Cristo nella Sua Seconda Venuta in Maestà, Gloria e Potenza, come profeticamente annunciato dalle Sacre Scritture, essendo diretto discendente della Tribù di Giuda che affonda le sue Radici nell’incontro tra Re Salomone (figlio di Davide) e la regina di Saba, episodio appassionatamente narrato nell’antico libro sacro Kebra Nagast.