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Rick Genest “Zombie boy” non si sarebbe suicidato: “E’ caduto dal balcone”

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Rick Genest “Zombie boy” non si sarebbe suicidato: “E’ caduto dal balcone”

MONTREAL – Rick Genest, il 32enne modello più tatuato al mondo noto come “Zombie Boy“, non si sarebbe suicidato. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Il corpo senza vita del 32enne era stato ritrovato a Montreal mercoledì 1 agosto e la sua morte era stata catalogata come suicidio dalla polizia locale. Ora sulla vicenda è intervenuta la famiglia del giovane, che con un lungo comunicato pubblicato sul profilo Instagram di Zombie Boy ha parlato di morte “accidentale”.

“Rick è stato amato da tutti coloro che hanno avuto la possibilità di incontrarlo e conoscerlo. Icona nella scena artistica e nel mondo della moda e dell’intrattenimento, è stato un innovatore che ha affascinato tanti cuori. Come ci si può aspettare, questo è un momento incredibilmente difficile per tutte le persone coinvolte. Chiediamo che la privacy sia rispettata.  Nei prossimi giorni verrà rilasciata una dichiarazione ufficiale dalla famiglia stessa” si legge nel comunicato.

Quindi ecco la sua ricostruzione, secondo cui tutto sarebbe successo perché Genest aveva l’abitudine di fumare sedendosi sul balcone: “Era con la sua ragazza nel suo appartamento e le ha detto ‘Vado sul balcone a fumare una sigaretta‘. L’assenza si è prolungata per un tempo insolito, lei è andata a controllare e poi lo ha visto a terra. Il balcone da cui è caduto, al terzo piano, è un terrazzo molto pericoloso. È un balcone che ha una ringhiera molto piccola, un balcone che serve per le emergenze, come uscita di sicurezza. Era seduto di spalle, appoggiato alla ringhiera, ed è caduto a terra di spalle”.

Anche il suo manager personale, Karim Leduc, ha voluto specificare quanto accaduto, parlando con il tabloid People: “Tutti noi e la famiglia di Rick riteniamo che ci siano troppe incongruenze intorno alla sua morte per definirla un suicidio e che le persone siano arrivate a certe conclusioni troppo rapidamente e sbagliando“, ha detto.

Gli altri indizi che fanno pensare alla famiglia che non si sia trattato di suicidio è il fatto che il 32enne non abbia lasciato alcun biglietto e che avesse fatto progetti per un paio di cose quella settimana.

 

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