Roman Polanski, la giustizia americana non dimentica. E’ accusato di violenza a una ragazzina di 13 anni a casa di Jack Nicholson

Un ammiratore di Polanski protesta contro l'arresto
Un ammiratore di Polanski protesta contro l'arresto

L’ufficio del Procuratore di Los Angeles ha pianificato l’arresto di Roman Polanski la scorsa settimana dopo aver appreso che il regista, che ha 76 anni e è padre di due figli, si sarebbe recato in Svizzera per il festival del cinema. Lo ha detto al Los Angeles Times un portavoce dell’ufficio del Procuratore, precisando che è stato l’ufficio ad avviare la procedura.

Il mandato d’arresto è stato inviato al ministero della Giustizia americano, quindi sottoposto alle autorità giudiziarie elvetiche. Le autorità americane non hanno peraltro precisato se procederanno o meno con la richiesta di estradizione.

Da tempo gli avvocati di Polanski hanno fatto ricorso contro la sentenza. Polanski è accusato di avere “assaltato sessualmente” una ragazzina di 13 anni durante una sessione di fotografie a casa di Jack Nicholson.

Lo stupro avvenne nell’estate 1977 , dopo che Polanski invitò la giovane, Samantha Geiger, per un servizio fotografico nella villa californiana di Nicholson, promettendole una carriera da modella. Condotto l’8 agosto 1977 davanti al giudice di Santa Monica il regista ammise le sue responsabilità, ma il giorno prima che venisse emessa la sentenza, a inizio ’78, scappò precipitosamente in Europa. La vittima, che oggi è una donna sposata e vive nelle Isole Hawaii, intervistata da Vanity Fair ha dichiarato di non serbare più rancore al regista. «Ho una vita felice e altrettanto auguro a Polanski », ha detto.

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