Rosalynn McGinnis, abusata dal patrigno e madre dei suoi 9 figli: "Ecco come mi sono salvata" Rosalynn McGinnis, abusata dal patrigno e madre dei suoi 9 figli: "Ecco come mi sono salvata"

Rosalynn McGinnis, abusata dal patrigno e madre dei suoi 9 figli: “Ecco come mi sono salvata”

Rosalynn McGinnis, abusata dal patrigno e madre dei suoi 9 figli: "Ecco come mi sono salvata"
Henri Michelle Piette

ROMA – Rosalynn McGinnis a soli nove anni era stata violentata dal patrigno Henry Piette e a 11 rapita dal suo aguzzino che l’aveva portata in Messico e con lui ha avuto 9 figli. La donna ora ha 33 anni e ha raccontato l’incubo vissuto in una trasmissione tv “The Dr Oz Show”  e come sia riuscita a scappare grazie all’aiuto di due sconosciuti incontrati in un negozio di alimentari che le hanno offerto “una via d’uscita”.

Nel settembre 2017, un anno dopo la fuga di Rosalynn trasformata in moglie contro la sua volontà, Henri Piette è stato arrestato in Messico nel settembre 2017: la figliastra aveva contattato la polizia. Nel 1997, Piette aveva rapito la bambina all’uscita di scuola  a Wagoner, in Oklahoma, come vendetta nei confronti della madre, con cui all’epoca aveva una relazione. L’aveva portata in Messico, avevano avuto nove figli e vissuto per anni in condizioni precarie.

Nel 2016, McGinnis, con l’aiuto della coppia misteriosa, è fuggita con otto dei nove figli e ha cercato aiuto all’ambasciata americana. All’inizio dell’anno Piette è stato condannato per rapimento ma in attesa della sentenza per l‘accusa di stupro sostiene che hanno sempre avuto rapporti ses*uali consensuali.

Nell’intervista, la McGinnis ha ricordato il momento in cui è stata salvata: “Eravamo con i bambini a fare la spesa. Ma non avevamo soldi. Queste due persone hanno iniziato a parlare e si erano accorte che qualcosa che non andava. Henri costrinse tutti ad andare via ma la coppia li seguì e li trovarono. Mi dissero che se mai fossi riuscita a scappare mi avrebbero aiutato”.

Nel giugno 2016, è fuggita dalla tenda dove vivevano insieme a otto dei nove figli e ha usato un telefono pubblico di Oaxaca per contattare il National Center for Missing & Exploited Children (NCMEC) che li aveva poi messi in contatto con l’ambasciata USA. (Fonte: Daily Mail)

Gestione cookie