NEW YORK – Ross Ulbricht, fondatore di Silk Road, il mercato nero di Internet chiuso a ottobre 2013 contestualmente al suo arresto, è stato riconosciuto colpevole da una giuria federale di New York che ha accolto tutti e sette i capi di accusa contestatigli. Dal riciclaggio di denaro sporco al traffico di droga, oltre a diversi reati informatici.
Ulbricht, ingegnere di 30 anni di San Francisco, fondò il sito nel 2011: una sorta di eBay illegale del deep web, territorio sconosciuto ai più dove navigano solo gli hacker più esperti. Nel giro di breve quello che era un mercatino dello spaccio dove si vendevano per lo più funghi allucinogeni coltivati in casa, si è rapidamente gonfiato fino a divenire un’impresa criminale multimilionaria. Secondo l’accusa, attraverso Silk Road, venivano scambiate ogni giorno migliaia di merci illegali come cocaina, falsi documenti, patenti di guida, armi e strumenti informatici di hacking.
Il mercato nero era accessibile solo attraverso Tor, (acronimo di The Onion Router), un sistema che protegge gli utenti dall’analisi del traffico per permettere l’anonimato e i pagamenti avvenivano solo in Bitcoin, una moneta elettronica che prevede il possesso e il trasferimento anonimo del denaro. Per questo era giudicato sicuro dai criminali.
La giuria ha riconosciuto Ulbricht colpevole degli stessi reati che generalmente vengono contestati ai signori della droga. Il processo ha suscitato parecchio clamore dal momento che la sua condanna costituisce un precedente non di poco conto nel considerare i siti di web-hosting responsabili per il comportamento criminale dei propri utenti.
Ma i procuratori distrettuali hanno sostenuto con forza che Ulbricht era molto più che il semplice creatore del sito, dal momento che prendeva una commissione su ogni transazione avvenuta su Silk Road ed era perfettamente a conoscenza del tipo di merci che venivano scambiate sul sito.