Russi: “Sì spariamo sugli ospedali, dentro ci sono i soldati ucraini”. Donne e bimbi vittime collaterali

Dentro gli ospedali in Ucraina ci sono i soldati, soldati dell’esercito ucraino appunto: questo almeno quanto sostengono i russi che tra ieri e oggi di ospedali ne hanno bombardati tre. Per i russi quindi donne, malati e bambini sono vittime collaterali. Quindi bombardare gli ospedali per decimare l’esercito ucraino che, sempre a detta dei russi, proprio negli ospedali si nasconde.

Diverse ore prima del bombardamento contro l’ospedale pediatrico e di maternità di Mariupol infatti la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha accusato l’Ucraina di aver insediato posizioni di combattimento all’interno dello stesso ospedale. Zakharova ha affermato che “a Mariupol, i battaglioni nazionali ucraini, dopo aver espulso il personale e i pazienti dall’ospedale , di maternità vi hanno stabilito posizioni di combattimento”. 

Ma negli ospedali ci sono anche donne e bambini

Zakharova ha inoltre affermato che ci sono “numerosi video che confutano i falsi ucraini, confermando che i crimini di Kiev contro i suoi cittadini sono abbondantemente di dominio pubblico”. Video girati nell’ospedale dopo l’attacco mostrano chiaramente che nella struttura c’erano pazienti e personale, comprese donne in gravidanza. Le immagini stanno facendo il giro del mondo: donne incinte in stato di shock portate via in barella, altre con il volto coperto di sangue aiutate ad uscire dallo scheletro dell’edificio da familiari e soccorritori.

Per le autorità ucraine non c’è dubbio sui responsabili. “Un ospedale per la maternità nel centro della città, un reparto pediatrico e un dipartimento di medicina interna. Distrutti durante l’attacco aereo russo su Mariupol”, ha scritto Pavlo Kyrylenko. “Il reparto maternità non esiste più, molte donne sono rimaste ferite e uccise”, ha aggiunto il numero due della polizia nazionale Vyacheslav Abroskin, citando testimoni oculari.

Mariupol bombardata, almeno mille vittime

Per il vicesindaco di Mariupol, Sergiy Orlov, la città è “sotto il continuo attacco dei bombardamenti russi”. Orlov ha parlato di 1170 persone uccise, 47 sepolte oggi in una fossa comune. E una città dove non c’è più acqua, riscaldamento, elettricità, gas. Con i residenti che bevono neve e bruciano legna: Tutto ciò “è medievale”, ha detto.

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