Russia: birra come la vodka, giro di vite di Medvedev

MOSCA, 20 LUG – La birra come la vodka: il presidente russo Dmitri Medvedev ha firmato una legge federale che, regolamentando la produzione e la distribuzione degli alcolici, assimila la birra a quest'ultimi, con le relative limitazioni. Una nuova tappa della sua crociata anti-alcol, analoga per certi versi a quella che rese impopolare l'allora presidente dell'Urss Mikhail Gorbaciov. In base alle nuove norme, l'alcol potra' essere venduto al dettaglio solo nelle catene commerciali ma non nei chioschi. Vietata inoltre la vendita ai minori. La legge entrera' in funzione dal primo gennaio 2013 – dopo le elezioni – e fino a questa data i chioschi potranno commercializzare solo la birra con un tasso alcolico inferiore al 5%.

Dal gennaio del 2012, infine, sara' vietato il consumo di alcol nei luoghi pubblici, come parchi e cortili. La Russia e' il secondo Paese al mondo per consumo di alcol, con la birra in forte crescita. Stando a dati resi noti dallo stesso Medvedev, nel Paese vi sono un consumo procapite di alcol puro di 18 litri all'anno, pari a 50 bottiglie di vodka da mezzo litro, due milioni di alcolizzati registrati, mezzo milione di morti l'anno, una riduzione dell'aspettativa di vita a 60 anni per gli uomini, inferiore a quella di Paesi poveri come il Bangladesh o l'Honduras. Un terzo dei giovani e quasi un quinto delle giovani donne bevono quotidianamente birra e drink poco alcolici. Una vera e propria piaga per un Paese in progressivo calo demografico. Una autorevole ricerca scientifica pubblicata nel 2009 sulla rivista medica The Lancet sostiene inoltre che le patologie legate all'alcol causano circa la meta' dei decessi dei russi tra i 15 e i 54 anni.

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