Diversi partecipanti a Gay Pride di San Pietroburgo sono stati arrestati.
Si erano mescolati a sorpresa ai turisti nella corte interna del museo Hermitage, con cartelli recanti slogan come ”L’omofobia è una malattia”, ”i nostri diritti, senza compromessi”, ”il genere è una mia scelta”, ma alla fine il Gay Pride di San Pietroburgo è stato sciolto dalla polizia, che ha fermato cinque manifestanti.
La manifestazione per i diritti degli omosessuali non era stata autorizzata dal Comune, secondo il quale tutti i luoghi di ritrovo proposto dai militanti erano già occupati. Un pretesto identico a quello usato dal sindaco di Mosca Iuri Luzhkov, che ha sempre impedito i gay pride, ritenendoli ”opera di Satana”.
Ma anche a San Pietroburgo i gay hanno usato lo stesso stratagemma dei loro colleghi moscoviti, cambiando più volte il luogo dell’evento e comunicandolo ai giornalisti solo all’ultimo momento, per evitare la polizia.
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