MOSCA – Sono quasi mille i feriti in seguito alla caduta di frammenti di un meteorite nella regione di Chelyabinsk, sui monti Urali. Mikhail Yurevich, governatore della regione, ha parlato di oltre 950 persone colpite: in maggioranza sono traumi leggeri, ha spiegato, fatta eccezione per due feriti gravi a Kopeisk. Tremila gli edifici danneggiati, ha aggiunto il Comune, di questi 34 sono strutture ospedaliere e 361 scuole. Tra i feriti anche 82 bambini, di cui due in terapia intensiva.
Ma cosa è accaduto esattamente alle 9,22 di questa mattina (ora locale), quando in Italia erano appena le 4 del mattino? Un bolide del diametro di alcuni metri e del peso di circa 50 tonnellate si è disintegrato entrando in contatto con l’atmosfera a circa 30-50 km di altezza. I feriti sono stati colpiti dai vetri andati in frantumi per l’intesa onda d’urto conseguente alla disintegrazione del meteorite.
Una pioggia tanto inattesa che il presidente Vladimir Putin, impegnato nel G20 a Mosca, si è detto preoccupato e ha criticato i sistemi di allerta “non del tutto efficaci”. Apocalittico il premier Dmitri Medvedev, che dal Forum Economico di Krasnoyarsk ha commentato: “E’ la prova che non solo l’economia è vulnerabile, ma l’intero pianeta”.
Questa mattina la città di Satka nella Russia Centrale, con il suo milione di abitanti, si è risvegliata tra lampi di luce e violente esplosioni a bassa quota. Immediatamente sono stati chiusi scuole e asili nella regione. Il fenomeno è stato registrato anche a Tyumen, Kurgan, Sverdlovsk e nel Nord del Kazakhstan. Sul posto sono intervenuti 10mila agenti di polizia e 20mila uomini della Protezione Civile.
Secondo l’Accademia delle Scienze russa, il meteorite è entrato nell’atmosfera alla velocità di 15-20 km al secondo, e si è distrutto all’altezza di 30-50 km. Tre schegge sono già state individuate, annuncia il ministero degli Interni, nei distretti circostanti di Chebarkul e di Zlatust. Secondo il colonnello Yaroslav Poshiupkin, portavoce della regione militare degli Urali, citato dall’agenzia Ria Novosti, sarebbe stato ritrovato un cratere di 6 metri di diametro sul ghiaccio del lago Chebarkul. Intorno al cratere sono stati rinvenuti piccoli pezzi di roccia nera di 0,5-1 centimetri che si ritiene di provenienza dal meteorite. La zona è stata sigillata dai militari.
Intanto il panico serpeggia tra i malcapitati: non sono pochi coloro i quali hanno temuto per una “fine del mondo” in ritardo sul calendario Maya. Ma ci ha pensato l’ironia della rete a smorzare i toni: “È un segnale per Putin: dopo il papa, deve dimettersi”, scrivono alcuni internauti. E non sono mancate le teorie del complotto: per il leader nazionalista Vladimir Zhirinovski non di meteoriti si tratta, ma del collaudo di una nuova arma realizzata dagli americani, “provocatori guerrafondai”.
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