Russia. Liberi il blogger Navalni e Udaltsov: i leader della protesta anti-Putin

MOSCA – Il popolare blogger anti Putin Alexiei Navalni e il capo del Fronte di sinistra Serghiei Udaltsov sono stati liberati il 24 maggio dopo 15 giorni di prigione. Due dei principali leader della protesta anti Putin arrestati l’8 maggio scorso per disobbedienza. Ad attenderli decine di persone e giornalisti. Amnesty international li aveva dichiarati nei giorni scorsi “prigionieri di coscienza”. Durante la detenzione Udaltsov aveva iniziato anche uno sciopero della fame ed era stato ricoverato in ospedale.

Non si fa piegare dalla prigionia il blogger Navalni, il leader piu’ carismatico della protesta anti Putin: non ha fatto in tempo a mettere fuori il naso dal carcere, dove ha scontato 15 giorni per disobbedienza alla polizia, che ha subito annunciato la prosecuzione della lotta e un autunno caldo. ”Sconfiggeremo il regime cleptocratico dei ladri del Cremlino”, ha promesso, accolto da fiori e applausi di un centinaio di fan.

”Dopo due settimane di ferie sono di nuovo con voi. Le ferie sono andate bene, questa volta i detenuti politici erano pochi e chiusi in celle diverse”, ha scritto ironicamente sul suo blog il giovane e combattivo avvocato, diventato un simbolo della battaglia contro la corruzione. Prima di raggiungere in serata gli irriducibili che tengono ancora in vita la Occupy moscovita sul vecchio Arbat, Navalni ha annunciato che partecipera’ alla grande manifestazione in programma per il 12 giugno, giorno della Russia.

Ma soprattutto ha promesso che subito dopo ”cominceremo a preparare una protesta su scala nazionale dall’inizio di settembre”: in autunno, quindi, la contestazione potrebbe riaccendersi, soprattutto se alimentata dagli effetti della crisi dell’ eurozona, che cominciano a ripercuotersi sulla vulnerabile economia russa. Poi stasera, insieme alla moglie e al figlioletto, il primo bagno di folla al vecchio Arbat, dove e’ stato accolto con un boato di applausi da alcune centinaia di manifestanti.

”I cambiamenti ci saranno, ne sono sicuro, se non ci sono stati finora e’ perche’ non ci siamo impegnati abbastanza”, ha detto Navalni, proponendo poi di ”fare un passo in avanti”, lavorando di piu’ per allargare la platea dei sostenitori della protesta. ”Ci saranno nuove elezioni prima del 2018” (data di scadenza del mandato presidenziale di Putin, ndr)”, ha aggiunto. Nel frattempo, ha sostenuto, bisogna guardare alle prossime elezioni regionali e cittadine, compresa Mosca, dove non ha escluso di candidarsi. Navalni si e’ pero’ detto contrario a formare ora un partito: ”rischiamo di dividerci”, ha sottolineato, suggerendo di proseguire con le manifestazioni e con una strategia ”pacifica ma dura”.

Tamburi di guerra anche da parte di Udaltsov, che ha rilanciato il guanto di sfida ad un ”potere illegittimo che tenta di farci paura ma inutilmente, perche’ noi abbiamo la nostra verita’ e vinceremo”. ”Russia libera, Russia senza Putin”, gli hanno fatto eco alcune decine di militanti andati ad accoglierlo nella notte all’uscita dal carcere, sempre con applausi e fiori.

Anche Navalni ha detto di non avere paura: ”vogliono spaventarci con le brande metalliche e la sbobba del carcere, ma se dobbiamo andare in galera due o 22 volte ci andremo”, ha assicurato, ringraziando quanti hanno partecipato alle manifestazioni e lo hanno sostenuto (”eroi e patrioti”).

”Ora pero’ e’ Iashin che ha bisogno del nostro aiuto”, ha aggiunto, riferendosi ad un altro dei giovani leader della protesta, che sta scontando una condanna a 10 giorni. Sul movimento di contestazione incombe la legge proposta dal partito di Putin, gia’ approvata in prima lettura, per inasprire fortemente le multe contro i raduni non autorizzati (da 25 mila a 38 mila euro): ”se sara’ approvata ci faranno un grande regalo, aumentera’ il numero delle persone che vengono in piazza a combattere per i loro diritti civili”, ha osservato Navalni, impegnandosi a raccogliere fondi per pagare le multe. Anche i partiti di opposizione in parlamento sono contrari alla legge, ma non hanno i numeri per bocciarla: per questo Russia Giusta ha proposto un ”format all’italiana”, come l’ha chiamato l’on. Dmitri Gudkov, ossia fare ostruzionismo con una pioggia di emendamenti.

Intanto un deputato del partito putiniano Russia Unita ha chiesto ufficialmente ai servizi segreti (Fsb) e al servizio di monitoraggio finanziario di indagare nell’ipotesi di riciclaggio su alcuni conti usati da Navalni su Yandex.Money per raccogliere donazioni: una mossa politica che puo’ offrire il destro per una indagine.

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