Sakineh, dopo la lapidazione rischia la condanna per impiccagione

TEHERAN – Sakineh Mohammadi-Ashtiani, la donna iraniana condannata alla lapidazione per adulterio nel 2006, potrebbe essere invece giustiziata tramite impiccagione, secondo quando scrive oggi l'agenzia degli studenti iraniani Isna.

''Non c'e' fretta…I nostri esperti islamici stanno riesaminando la sentenza di Ashtiani per vedere se e' possibile giustiziare una persona condannata alla lapidazione attraverso l'impiccagione'', ha detto Malek Ajdar Sharifi, capo della magistratura nella provincia dell'Azerbaigian orientale, dove la donna e' incarcerata.

Nell'ultimo anno, si sono moltiplicati annunci e smentite sul caso che in Occidente ha portato ad una mobilitazione di governi e organizzazioni per i diritti umani senza precedenti.

Sakineh, 43 anni, di Tabriz, nel nord-ovest dell'Iran, e' stata condannata nel 2006 alla lapidazione per adulterio, con sentenza poi sospesa nel luglio scorso. Ma rischia ancora l'impiccagione in un processo per l'uccisione del marito.

Nel novembre scorso, il Comitato internazionale contro la lapidazione, con sede in Germania e guidato dalla dissidente iraniana Mina Ahadi, aveva dato notizia della imminente impiccagione di Sakineh e, poco piu' di un mese dopo, del suo rilascio. Notizie smentite dalle autorita' iraniane, secondo le quali esse facevano parte di un'attivita' di propaganda della stampa occidentale.

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