“Sakineh potrebbe essere giustiziata presto”, l’allarme dei rifugiati iraniani in Italia

Sakineh, la donna iraniana che rischia la condanna a morte per adulterio e complicita’ nell’omicidio del marito, potrebbe essere giustiziata nel giro di pochi giorni. A lanciare l’allarme è stato il presidente dell’associazione dei rifugiati Iraniani residenti in Italia, Karimi Davood.

”Abbiamo ricevuto dall’Iran fondate informazioni di un’accelerazione dei tempi dell’esecuzione: potremmo essere alla vigilia dell’impiccaggione”, ha detto spiegando che Teheran avrebbe inviato a Tabriz, città dove sono detenuti il figlio di Sakineh e del suo legale, l’ordine di non rilasciarli fino a che non sarà eseguita l’esecuzione della donna.

Un segnale che ”procura grande preoccupazione: il regime dei mullah intende impiccare Sakineh in grande segretezza e lasciare il mondo di fronte ad un fatto compiuto”. Un’indicazione che trova conferma anche da un’altra fonte: ”Abbiamo ricevuto anche noi indicazioni di questo tipo”, ha ribadito la presidente del Comitato contro la lapidazione Mina Ahadi. ”Ci sarebbe una lettera dell’Alta Corte di Teheran a Tabriz in cui si chiede di non rilanciare il figlio di Sakineh ed il suo avvocato fintanto che la donna non sarà giustiziata”.

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