Salute, rapporto. Obesità peggiore di fumo, alcol e conflitti armati

Una donna obesa
Una donna obesa

GB, LONDRA – L’obesità costa, in termini di Pil mondiale, quasi quanto il fumo o i conflitti armati, e molto più dell’alcolismo, con una cifra pari a 2.000 miliardi di dollari. Lo afferma un rapporto dell’istituto londinese McKinsey, secondo cui le iniziative più adatte a contrastare il fenomeno sono la riduzione delle porzioni dei cibi confezionati e la riformulazione di alcuni alimenti prodotti per via industriale.

”L’obesità è responsabile di circa il 5% di tutte le morti in un anno nel mondo – spiega il documento – e il suo impatto economico è di circa 2 trilioni, il 2,8% del Pil mondiale. Questa cifra è quasi equivalente all’impatto del fumo o quello di violenza armata, guerra e terrorismo insieme, che incidono per 2,1 trilioni”.

L’analisi ha passato in rassegna 74 possibili interventi contro l’obesità, dalle campagne di sensibilizzazione alle tasse sui cibi, calcolando sulla base degli studi scientifici esistenti quali fossero i più efficaci in relazione al costo. Al primo posto per potenziali vite salvate c’è appunto la riduzione delle porzioni, che ogni anno farebbe risparmiare oltre due milioni di anni al mondo che sarebbero stati invece persi o vissuti in cattiva salute.

”Educazione e responsabilità personale sono elementi critici di ogni programma per la riduzione dell’obesità – scrivono gli autori – ma da soli non sono sufficienti se non sono accompagnati dalla modifica di alcuni fattori ambientali”.

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