Save the Children. Rischio emergenza umanitaria Gambia-Senegal

Bambini in Gambia
Bambini in Gambia

USA, NEW YORK – Decine di migliaia di bambini sfollati dalle loro case a causa delle violenze politiche in atto in Gambia stanno per riversarsi in ospedali, scuole e altri servizi pubblici nelle aree di confine tra il Paese e il Senegal. E’ la denuncia di Save the Children, che lancia l’allarme sul rischio di un’emergenza umanitaria su entrambi i lati del confine tra i due Paesi.

Le tensioni in Gambia sono cresciute all’inizio dell’anno, nonostante il Segretario Generale delle Nazioni Unite abbia chiesto ai cittadini, ai governi e ai leader politici un sforzo per superare le differenze e mettere la pace sopra ogni altro obiettivo.

Secondo le stime Onu, circa 50.000 persone, nella grande maggioranza donne e bambini, hanno già lasciato i principali centri urbani del Gambia per raggiungere il confine del paese verso il Senegal, un’area dove i servizi pubblici e le strutture sanitarie sono già messe a dura prova. Alcune scuole che in Gambia avrebbero dovuto riaprire il 9 gennaio sono invece rimaste chiuse e molti genitori hanno troppa paura di far frequentare quelle rimaste aperte ai loro figli.

Un numero significativo di scuole ha consigliato ai genitori di tenere a casa i propri figli fino a nuovo avviso. Gli ultimi dati forniti dal governo indicano che circa 26.000 persone hanno già attraversato il confine tra il Senegal e il Gambia dopo le elezioni, aumentando la pressione sulle comunità locali di questa area. “Questo movimento improvviso e massiccio di persone potrebbe sopraffare i servizi pubblici, che stanno già combattendo per affrontare un’emergenza umanitaria – spiega Bonzi Mathurin, direttore di Save the Children in Senegal – durante gli spostamenti di massa delle persone, i bambini sono quelli più vulnerabili, perché perdono l’ambiente protetto della scuola, della famiglia e della comunità.

In questi casi aumenta il rischio di violenze di genere, di mutilazioni genitali femminili e di matrimoni precoci. I più piccoli sono inoltre quelli più esposti a malattie mortali come la diarrea e la malaria”. Le strutture sanitarie in Gambia sono ancora in funzione, ma la maggior parte dei medici stranieri ha lasciato il Paese, aumentando la pressione sulle strutture sanitarie pubbliche.

Save the Children ha messo in atto un piano di emergenza ed è pronta ad assistere la popolazione attraverso al distribuzione di aiuti in Senegal. L’Organizzazione è inoltre impegnata con i propri partner in Gambia e in Senegal per stabilire le aree che hanno maggiore necessità di intervento per raggiungere quelle dove è più urgente dare assistenza.

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