Scacchi, una foto Ansa Scacchi, una foto Ansa

“Scacchi razzisti perché muove prima il bianco”. Karpov: “Follia totale”

ROMA – Gli scacchi sono razzisti perché il bianco muove per primo?

La scorsa settimana, John Adams, un economista australiano, ha rivelato di essere stato contattato dall’emittente radiofonica Australian Broadcasting Corporation (ABC) di Sydney per parlare… del razzismo negli scacchi.

Nel 2015 Adams guidava la rappresentativa australiana di scacchi. In questi giorni su Twitter ha parlato della telefonata e il tweet, come ovvio, in poco tempo è diventato virale.

Insomma: gli scacchi sono razzisti o no?

Ma, soprattutto, perché dovrebbero essere razzisti?

Semplice: per qualcuno gli scacchi sono razzisti perché la prima mossa spetta… alla pedina bianca.

Questa quindi la questione.

Sul tema è anche intervenuto quello che viene considerato uno dei giocatori più forte di sempre, Anatoly Karpov: “È iniziato un periodo di follia totale che non c’entra nulla con gli scacchi”.

Belgio, il re si scusa per le ferite coloniali in Congo

Il re Filippo del Belgio per la prima volta nella storia del Paese si è detto “profondamente dispiaciuto per le ferite” inflitte durante il colonialismo alla Repubblica democratica del Congo.

In una lettera al presidente del Paese africano, Félix Tshisekedi, in occasione dei 60 anni dell’indipendenza, il sovrano belga ha scritto: “Ci tengo ad esprimere il mio più profondo dispiacere per le ferite del passato il cui dolore è oggi ravvivato dalle discriminazioni ancora presenti nella società”. (Fonti: IlNapolista, Ansa).

 

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