L'ex schiava e il soldato confederato sposi quando il matrimonio interrazziale era proibito L'ex schiava e il soldato confederato sposi quando il matrimonio interrazziale era proibito

L’ex schiava e il soldato confederato sposi quando il matrimonio interrazziale era proibito

L'ex schiava e il soldato confederato sposi quando il matrimonio interrazziale era proibito
L’ex schiava e il soldato confederato sposi quando il matrimonio interrazziale era proibito

NEW YORK – Circa 90 anni prima che la Corte Suprema degli Stati Uniti abolisse tutte le leggi che proibivano il matrimonio interrazziale, un’ex schiava e un ex soldato confederato si sposarono senza problemi nella rurale Carolina del Sud, meno di dieci anni dopo la fine della guerra civile.

La storia d’amore di William Ramey, diventato successivamente giudice, e la moglie di colore e madre dei loro nove figli, Kittie Simkins, è stata documentata dalla discendente di settima generazione Paula Wright, che ha raccolto centinaia di fotografie e lettere che narrano la straordinaria storia di famiglia. Wright, che vive ad Atlanta, ha parlato con il New York Times della relazione d’amore degli avi iniziata nel 1860, quando Ramey aveva 20 anni e Simkins solo 14 anni.

Ramey era il rampollo di un’importante famiglia bianca nella zona di Edgefield, nella Carolina del Sud, mentre Simkins lavorava duramente sei giorni alla settimana nella piantagione Edgewood dello schiavista e futuro governatore confederato Francis Pickens, con il quale il padre di Ramey aveva rapporti d’affari.

Secondo quanto riportato dal Times, citando gli storici, il padre di Ramey possedeva un piccolo numero di schiavi, ma da giovane William dedicò parte del suo tempo per istruire alcuni degli uomini e donne che lavoravano la terra del padre. Quando nel 1861 scoppiò la guerra civile, Ramey seguì i  fratelli maggiori nell’esercito confederato che combatteva per il sud.

Rimasto ferito in Virginia, Ramey fu mandato a casa in convalescenza e in quel periodo iniziò la storia d’amore con la schiava di Pickens, Kattie Simkins. Tornato in servizio attivo nel 1863, Simkins aspettava la loro prima figlia che Ramey conobbe l’anno successivo, una volta congedato dall’esercito. 

Dopo la guerra a Edgefield riprese la storia d’amore: Simkins anche se non più schiava era rimasta nella terra dell’ex padrone poiché non aveva i mezzi per andare altrove. In seguito lasciò la piantagione e si guadagnò da vivere come governante e sarta, mentre nel frattempo Ramey diventò avvocato e, in seguito, un rispettato giudice.  

Nel 1870 la coppia ebbe un secondo figlio e due anni dopo si sposarono approfittando di un breve periodo durante il quale le leggi che vietavano il matrimonio interrazziale erano state sospese. La Wright e Tonya Guy, direttrice della Tomkins Library di Edgefield, hanno entrambe affermato che incredibilmente il matrimonio di Ramey e Simkins era stato accettato dalla comunità, a condizione che fossero discreti ed evitassero di ostentare lo status legale.

Nel registro del censimento risalente alla fine del 1800, Ramey elencò la moglie e i figli come domestici della sua abitazione, probabilmente per proteggere la famiglia ma nel 1910 inserì per la prima volta Simkins come moglie da 38 anni.

Ormai prossimo alla morte, Ramey fece trasferire la moglie e i figli a New York, lontani da sua sorella che minacciava di estrometterli dall’eredità dopo il decesso del fratello. Ramey morì nel 1912, a 71 anni, e la sorella convinse un giudice a nominarla amministratore della tenuta del defunto fratello sostenendo che non avesse eredi. Ma a quel punto Simkins e i figli se ne erano andati da tempo, insieme ai beni della famiglia.

Simkins visse altri 17 anni e morì nel 1929. Le leggi che vietavano il matrimonio a persone di razze diverse nel Sud sono rimaste fino al 1967, quando una sentenza decisiva della Corte Suprema nel caso di Mildred e Richard Loving contro lo Stato della Virginia aveva stabilito che il divieto era incostituzionale.

Gestione cookie