LONDRA – Non è vero che la nave naufragò in un anno record per gli iceberg nell’Oceano Atlantico. Cade sotto i colpi di uno studio una delle più affermate teorie sull’affondamento del Titanic. Lo affermano gli scienziati dell’università inglese di Sheffield, che hanno compiuto uno studio sulla diffusione degli iceberg a partire dal 1912, quando si inabissò il transatlantico detto ”inaffondabile” dopo averne urtato uno.
Anzi, il pericolo sarebbe molto più alto ai giorni nostri. Lo studio viene pubblicato mentre ricorre il 102esimo anniversario della partenza della nave dal porto inglese di Southampton, nave che si inabissò tra il 14 e il 15 aprile 1912, portando con sè 1517 persone. I ricercatori hanno confrontato i dati che registravano gli spostamenti degli ammassi di ghiaccio nell’Oceano nell’arco di un secolo.
Fra il 1991 e il 2000, otto anni su dieci hanno visto più di 700 iceberg e in cinque anni è stato superato il totale del 1912. Inoltre la perdita di massa del ghiaccio polare non farà che aumentare in futuro il rischio iceberg, sebbene le imbarcazioni di oggi dispongano di molte più contromisure rispetto al Titanic.
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