LAS VEGAS – L’azienda farmaceutica del farmaco utilizzato per l’iniezione letale gli ha salvato la vita. Ma per Scott Raymond Dozier, condannato a morte di 47 anni, non è una bella notizia. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Accade in Nevada, dove un giudice ha accolto il ricorso della casa farmaceutica Alvogen, che si era opposta all’uso del suo Midazolam per le pene capitali.
E’ la prima volta nella storia Usa che una azienda farmaceutica riesce a bloccare una esecuzione, per questioni legali o legate all’etica. La Alvogen ha sostenuto che una delle sostanze scelte per l’iniezione, il Midazolam, era stata ottenuta illegalmente “contro la nostra volontà” e che il cocktail finale non era stato testato in una pena capitale.
Il Midazolam è un sedativo noto per aver provocato convulsioni o comunque dolore durante altre esecuzioni. Lo stato del Nevada aveva programmato di eseguire la condanna a morte con il Fentanyl, oppioide sintetico fino a 100 volte più potente della morfina e dell’eroina, e altri due medicinali compreso il Midazolam.
Era stato lo stesso detenuto a chiedere di essere giustiziato, “anche se è inevitabile soffrire”, aveva detto. Sono una dozzina le lettere che ha inviato a diversi giudici a partire da ottobre 2016, per accelerare l’esecuzione: ha rinunciato a presentare ricorso in appello e non si è mai opposto all’uso di un farmaco letale piuttosto che un altro. Ma il giudice distrettuale Elizabeth Gonzalez ha invece accolto il ricorso della Alvogen e rinviato l’esecuzione prevista nelle prossime ore dell’uomo.
