NEW YORK – Sean Penn è una spia della Cia? Questa la domanda che gli utenti della rete si sono posti dopo che El Chapo, il più grande narcotrafficante del Messico, è stato arrestato. Un arresto arrivato proprio dopo che l’attore ha intervistato Joaquin El Chapo Guzman per il Rolling Stone durante la sua latitanza. Una latitanza finita appunto poco dopo l’intervista organizzata dall’attrice messicana Kate del Castillo, intervista in cui El Chapo racconta di voler far girare un film sulla sua vita o una serie per Netflix.
Il Daily Mail scrive che l’ipotesi sul fatto che Penn possa essere una spia è rimbalzata rapidamente in rete e non sono certo mancati i paragoni con il film Argo, in cui una spia della Cia finge di voler organizzare un film per salvare alcuni ostaggi americani degli Stati Uniti in Iran nel 1979. Se nel film gli ostaggi venivano salvati, nel caso di El Chapo il film e l’intervista diventano nelle teorie cospirazioniste l’occasione perfetta per localizzare il narcotrafficante e catturarlo.
Il boss del cartello di Sinaloa è stato catturato venerdì 8 gennaio dagli agenti messicani, poi la pubblicazione dell’intervista con Sean Penn, che ha più volte interpretato per Hollywood il ruolo della spia dell’intelligence statunitense e così su Twitter l’idea arriva veloce, scrive il Daily Mail: “L’arte imita la realtà”, scrive qualcuno. “Il film Argo ha un sequel con Sean Penn ed El Chapo”, scrive qualcun’altro. E intanto Matthew Alford e Tom Secker, ricercatori esperti nelle connessioni tra la Cia e Hollywood intervistati dal Mail, dicono:
“Le spie hanno a lungo usato Hollywood come copertura, dal produttore di Pretty Woman Arnon Milchan, che ha ammesso di aver rubato i segreti del nucleare usa per il Mossad, fino a Frederick Forsyth, che ha fatto “favori” al MI6. La teoria quindi che Sean Penn sia un membro della Cia sotto copertura è una intrigante possibilità”.
Mentre le teorie sulle cospirazioni prolificano sul web, il fondatore di Rolling Stone, Jann Wenner, ha raccontato al New York Times come è nato l’articolo, proposto dallo stesso Penn. L’attore chiamò alcuni mesi fa Wenner e gli chiese di parlare, ma non al telefono. Durante il loro incontro Penn espresse il desiderio di intervistare El Chapo, proposito da cui è nato l’articolo di 10mila parole poi pubblicato.
Wenner ha raccontato che dopo aver concordato con Penn la scrittura dell’articolo, l’attore sparì per alcuni giorni. Poi l’incontro col boss latitante del narcotraffico e l’attore e la stesura, in gran segreto, dell’articolo in cui ogni riferimento utile per la cattura doveva essere censurato. Precauzioni per tenere fede giornalistica alla fiducia dell’intervistato. Ora però El Chapo è stato catturato, Penn indagato e il Messico chiede di poterlo interrogare.
Intano l’attore non ha rilasciato dichiarazioni da quando l’articolo è stato pubblicato sulla rivista. E il web continua a chiedersi: Sean Penn è quindi una spia della Cia?