Sempre più ispanici e asiatici negli Stati Uniti

NEW YORK, 31 AGO – Le grandi città statunitensi parlano sempre più spagnolo e cinese. Dagli ultimi sondaggi emerge infatti come negli ultimi dieci anni il 98% della crescita della popolazione nelle 100 metropoli più popolose degli Usa riguardi le minoranze. Minoranze che in alcuni casi si avviano ormai a diventare maggioranza. La popolazione bianca, infatti, stenta ad aumentare di numero. Anzi, in alcuni casi il declino è costante.

Dati alla mano – secondo un rapporto demografico dell'Istituto Brookings Institutions citato dal New York Times – dalla Grande Mela a Los Angeles, da Chicago a Miami, il numero della popolazione ispanica è quasi raddoppiato nell'ultimo decennio, crescendo del 43% (11 milioni in più). Balzo in avanti anche della popolazione asiatica, aumentata del 41% (circa 4 milioni). Gli afroamericani sono invece cresciuti del 12% (tre milioni). Mentre l'incremento dei bianchi è stato in dieci anni inferiore all'1% (400.000 persone).

La popolazione di lingua spagnola, in particolare, è oramai il 20% della popolazione di quasi tutti i grandi centri, dal 15% del 2000 e l'11 % del 1990. Nel rapporto si sottolinea come le grande metropoli americane stanno velocemente cambiando volto, proprio a causa degli sviluppi demografici. E si mette in rilievo un altro dato molto significativo: per la prima volta circa metà di tutte le nascite nelle grandi aree metropolitane riguarda bimbi nati da genitori non bianchi.

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