Sfegiate con acido in Iran per aver mostrato i capelli sotto al velo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Ottobre 2014 - 20:14 OLTRE 6 MESI FA
Sfegiate con acido in Iran per aver mostrato i capelli sotto al velo

Sfegiate con acido in Iran per aver mostrato i capelli sotto al velo

ISFAHAN (IRAN) – Portare male il velo islamico, scoprendo i capelli, o sbottonarsi in pubblico troppo il soprabito da portare anche quando fa caldo, nella città di Isfahan in Iran, si rischia di essere sfregiate con l’acido.

O almeno questa è la denuncia rilanciata da un sito di opposizione che integra parziali ammissioni delle autorità. Secondo la ricostruzione di IranWire, un sito curato da giornalisti iraniani della diaspora, da un paio di settimane è in azione un gruppo di fondamentalisti che, in motocicletta, puniscono col lancio di acido in faccia le giovani che non rispettano la corretta copertura del corpo femminile imposta dalla morale islamica.

Ed ecco cosa impone la morale islamica: il foulard deve coprire tutti i capelli e il “mantò” deve nascondere le forme fino a sopra il ginocchio peraltro coperto fino alla caviglia da pantaloni. La banda di motociclisti avrebbe sfregiato almeno sei donne, tutte sui 30 anni, per punirle del loro “bad hijab”, la “cattiva copertura islamica” che si nota spesso in Iran, soprattutto quando le giovani sono al volante e il velo scivola indietro, quasi sulla nuca.

Fonti ufficiali delle forze di sicurezza e del governatorato di Isfahan hanno ammesso uno o due casi di donne sfigurate, ma il movente non è chiaro e potrebbe essere di carattere “personale”, non quindi morale-religioso. Le autorità comunque condannano e promettono di perseguire severamente le aggressioni con l’acido, diffuse soprattutto in Pakistan, Afghanistan e India.

La circostanza, sempre riferita da IranWire, anche del lancio di acqua e solventi che danno l’impressione di bruciore ma non sfigurano, ha spinto una fonte del sito ad accreditare l’ipotesi che si punti ad intimorire le donne spingendole a portare il velo in maniera rigorosa.

L’intimidazione nella città iraniana con la piazza principale dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’Umanità, appare come una reazione al clima di apertura creatosi in Iran con il presidente Hassan Rohani, l’islamico moderato al potere dall’anno scorso costituzionalmente in posizione subalterna rispetto alla Guida suprema, il conservatore Ali Khamenei. Il parlamento iraniano ha appena conferito nuovi poteri alla polizia morale che controlla l’hijab per le strade e i fondamentalisti di Ansar e-Hezbollah ha annunciato di voler riprendere i pattugliamenti contro il “bad hijab”.