NEW YORK – Ha mandato lettere con veleno di ricina, altamente letale, per incastrare il marito da cui stava divorziando, ma è stata scoperta e arrestata per terrorismo. Shannon Richardson, attrice americana, ha architettato una vendetta contro il marito Nathan Richardson, ma è stata scoperta e condannata a 18 anni di prigione.
Anna Guaita sul Messaggero scrive:
“La rabbia per il divorzio l’ha trasformata in una terrorista. In tribunale si è difesa sostenendo che non intendeva «far del male a nessuno», e che era sicura che «i controlli negli uffici postali avrebbero scoperto le buste con il veleno prima che ci fossero vittime» Ma il giudice l’ha comunque condannata a 18 anni di prigione, il massimo permesso per un aspirante terrorista che abbia prodotto tossine biologiche e le abbia messe in circolazione”.
Tutto inizia nel 20143, quando la Richardson invia tre lettere contenenti ricina al presidente Obama, all’allora sindaco di New York Michael Bloomberg e a Mark Glaze, direttore dell’associazione “Sindaci contro le armi”, lasciando tracce che riconducessero al marito:
“ha aperto un conto paypal a suo nome, ha affittato una cassetta postale e creato un falso indirizzo di posta elettronica sempre fingendo di essere lui. Ha studiato come produrre la tossina, e ha ordinato in internet tutto l’occorrente per farlo da sola a casa. Poi, in un momento in cui il marito era lontano, ha stampato gli indirizzi sulle buste con la sua stampante, e le ha imbucate vicino al suo posto di lavoro. Infine è andata alla polizia, a dire che temeva che il marito fosse diventato un terrorista, perché «stava manipolando dello strano materiale» e «aveva espresso opinioni violente contro il presidente»”.
Nella lettera avvelenata inviata al presidente la Richardson scriveva:
“«Quel che è contenuto in questa lettera è nulla paragonato a quanto ho in serbo per lei signor presidente. Lei dovrà uccidere me e la mia famiglia prima di prendermi le mie armi. Sparerò in faccia contro chiunque vorrà venire a casa mia»”.
La donna, madre di sei figli e incinta di Nathan, che era il terzo marito, sarebbe impazzita quando lui ha chiesto il divorzio:
“Inizialmente la polizia le ha creduto. Infatti per qualche giorno Nathan fu fermato, e descritto come “persona di interesse” nell’indagine sulle lettere alla ricina fermate dai servizi di sicurezza postale. Ma poi l’Fbi ha trovato troppe contraddizioni nella testimonianza di Shannon, e ha cominciato a credere che il marito fosse la vittima, non il colpevole”.
Torchiata dalla polizia la donna ha confessato il suo piano per incastrare il marito e punirlo per la richiesta di divorzio.
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