X

Egitto, in aereo non si va. Europa stop voli. Sharm isolata

di Maria Elena Perrero |5 Novembre 2015 15:30

(Foto d’archivio)

ROMA – Non solo Air France-Klm e Lufthansa. Ora che la pista dell’attentato terroristico si fa sempre più probabile nelle indagini sul disastro aereo Metrojet, anche Regno Unito (e quindi British Airways) e Irlanda fermano i voli da e per Sharm el Sheikh, sul Mar Rosso. E lo fa anche Easyjet, cancellando pure le partenze da Milano.

La stessa decisione è stata presa dai Paesi Bassi, già toccati dal disastro aereo del volo della Malaysia Airlines colpito da un missile mentre viaggiava nei cieli sopra l’Ucraina orientale.

E nasce così il problema dei turisti bloccati nel Paese: almeno 20mila britannici e 180 italiani che sarebbero dovuti rientrare con un volo Easyjet su Milano, e che adesso sono in attesa di delucidazioni.

Le decisioni arrivano dopo che la stessa Cia ha avvalorato l’ipotesi che a far esplodere l’Airbus russo precipitato sulla penisola del Sinai sia stata una micro-bomba nascosta in una valigia o in un bagaglio a mano posto o in stiva o in una cappelliera vicina alla coda. E infatti i corpi delle vittime che si trovavano sedute in fondo all’aereo presentano “traumi esplosivi con ustioni multiple”.

Se il Cremlino e il Cairo vanno cauti e mantengono aperta la pista di un’avaria, la tesi dell’attentato è accreditata anche da un altro fatto, ora motivo di accuse all’Egitto soprattutto da parte di Londra. Nell‘aeroporto di Sharm el Sheikh, località molto frequentata dai turisti occidentali ma sita in una zona del mondo ad alta densità di attentati, i controlli sono scarsi, mancano i body scanner usati dopo gli attentati sugli aerei firmati da Al Qaeda. Insomma, se qualcuno avesse voluto salire a bordo con una bomba con sé potrebbe averlo fatto senza far scattare l’allarme.

Scelti per te