ROMA – Silvia Romano, la volontaria italiana rapita in Kenya, è ancora viva. Ne è convinto Noah Mwivanda, responsabile della polizia kenyota, che ha spiegato come dopo essere stata presa da un commando di otto rapitori, Silvia sia rimasta in ostaggio di un gruppo di tre persone. I tre sono stati identificati e la polizia ha offerto una ricompensa di un milione di scellini (circa 9.750 dollari) a chiunque fornirà informazioni che portino al loro arresto di Ibrahim Adan Omar, Yusuf Kuno Adan e Said Adan Abdi.
Raffaella Scuderi su Repubblica scrive che la caccia ai sequestratori continua e che le autorità hanno già identificato tre persone coinvolte nel rapimento. La giovane originaria di Milano è stata rpita a Chakama, nella contea di Kilifi a circa 80 chilometri da Malindi. Lì Silvia lavorava come volontaria per l’ong Africa Miele e si dedicava all’assistenza ai bambini e agli orfani.
La sera di mercoledì 21 novembre un commando armato di otto persone è entrato nel villaggio, ha iniziato a sparare ed è fuggito dopo aver rapito la giovane. Le autorità kenyane ritengono che il rapimento possa essere stata organizzato da Al Shaabab, la milizia legata ad Al Qaeda.
Subito sono scattate le ricerche e il commando è stato seguito nella foresta, dove ha fatto perdere le sue tracce. Le indagini hanno rivelato che il commando si è poi diviso, ma il 24 novembre la polizia ha annunciato che grazie a mezzi tecnologici, probabilmente visori a infrarosso, la volontaria italiana è ancora viva. Intanto ha anche identificato tre dei presunti rapitori e offerto una ricompensa da un milione di scellini, circa 9750 dollari. L’annuncio sui sospettati e la taglia sono contenuti in un comunicato pubblicato sulla pagina Facebook della polizia del Kenya. “Abbiamo stabilito che le seguenti persone di cui si allegano le immagini potrebbero essere state coinvolte nell’esecuzione del crimine”, si afferma nel comunicato che mostra anche tre foto segnaletiche con numeri verdi da chiamare o cui inviare sms.
Le foto avvertono che ognuno di loro “è armato e pericoloso” e indicano la ricompensa di un milione di scellini kenioti. Dopo aver indicato i nomi, il comunicato aggiunge: “di conseguenza ci appelliamo al pubblico affinché informi il più vicino funzionario di polizia o commissariato qualora dovesse vedere una qualunque delle tre persone”. “Una ricompensa in denaro di un milione di scellini”, quasi 8.600 euro, “sarà offerta a chiunque dia informazioni che conducano all’arresto dei sospettati”, si afferma ancora nella nota.