Siria, Amnesty: 'Crimini contro umanità'

ROMA – L'organizzazione per la difesa dei diritti umani Amnesty International ha accusato il regime del presidente siriano Bashar al Assad di aver commesso ''crimini contro l'umanita''' nella repressione delle proteste nella citta' occidentale di Tall Kalakh, e ha chiesto un'inchiesta sotto l'egida delle Nazioni Unite sulle violenze. Lo riferisce la Bbc on line, aggiungendo che Amnesty ha documentato diversi casi di tortura e di persone morte in prigionia, oltre che detenzioni arbitrarie nella cittadina vicino al confine con il Libano, investita dall'esercito lo scorso maggio.

''I racconti che abbiamo ascoltato da testimoni di quanto e' successo a Tall Kalakh – ha detto Philip Luther, vicedirettore di Amnesty per il Medio Oriente e il Nordafrica – mostrano un quadro sconvolgente di abusi sistematici e mirati per stroncare il dissenso''.

''Amnesty – ha aggiunto – ritiene che i crimini perpetrati a Tall Kalakh siano crimini contro l'umanita', in quanto appaiono essere parte di un vasto e sistematico attacco contro la popolazione civile''.

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu, afferma l'organizzazione basata a Londra, deve deferire la situazione in Siria al procuratore della Corte penale internazionale (Cpi) dell'Aja, in modo che si possano avviare procedimenti legali.

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