DAMASCO – Uno dei membri di al Qaeda più ricercati al mondo, Abu Khayr al Masri, è stato ucciso nel nord-ovest della Siria da un drone Usa. La notizia non è però verificabile in maniera indipendente e non ha per ora trovato la conferma ufficiale da parte di Washington. Il tutto mentre a Ginevra proseguono i negoziati tra governo e opposizioni siriani mediati dall’Onu.
Dalla Svizzera è arrivata intanto la notizia dell’incontro di martedì 28 febbraio, tra la delegazione delle opposizioni e i rappresentanti della Russia. Mosca ha una consistente forza militare in Siria e dal 2015 partecipa attivamente alla guerra al fianco del governo di Damasco. Ma negli ultimi mesi si è proposta anche come arbitro del conflitto armato e come artefice, assieme a Turchia e Iran, della tregua del 30 dicembre scorso.
L’ala siriana di al Qaeda e l’Organizzazione del sedicente Stato islamico (Isis) non sono però coinvolte nell’interruzione delle ostilità tra le forze di Damasco e gli insorti perché sono entrambe considerate “gruppi terroristici”. In forza di questa definizione, gli Stati Uniti e i Russi, così come i loro alleati regionali e locali, continuano a bombardare zone siriane per colpire i terroristi. In particolare nella regione di Idlib, fuori dal controllo governativo ma dove le autorità di Damasco stanno deportando i miliziani e i civili che si arrendono in altre zone del Paese.
In uno di questi raid nella regione di Idlib, affermano fonti jihadiste nella zona, sarebbe stato ucciso Abu Khayr al Masri, 59 anni, genero di Osama Bin Laden e da anni indicato come il braccio destro di Ayman Zawahiri, attuale capo di al Qaeda. In particolare, si afferma che Masri avesse la delega di guidare l’organizzazione fondata da Bin Laden nei teatri caldissimi di Yemen, Iraq e Siria. Più di recente Masri era stato anche indicato come il successore di Zawahiri alla guida di al Qaeda.
Sulla presunta morte di Masri, il Pentagono si è limitato a dire di avere effettuato un attacco nel nord-ovest della Siria, ma senza precisare chi fosse l’obiettivo. In Rete sono circolate foto scattate dal luogo dell’attacco: si vede una vettura con il tettuccio sfondato ma il parabrezza anteriore intatto.
La presenza in Siria di Masri, affermano gli osservatori, è registrata dal 2015, da quando al Qaeda aveva deciso di sfruttare il caos del conflitto per stabilire nella regione nord-occidentale di Idlib una base a due passi dal Mediterraneo e dal confine con la Turchia, membro della Nato.
Masri, che in passato aveva combattuto in Afghanistan al fianco di Bin Laden, era giunto in Siria dopo esser stato però rilasciato dalle carceri iraniane a seguito di uno scambio di prigionieri per la liberazione di un diplomatico iraniano rapito in Yemen. Secondo gli americani, Masri era implicato anche negli attentati del 1998 alle ambasciate degli Stati Uniti in Tanzania e Kenya, che provocarono oltre 200 morti.