Siria, i fedelissimi di Assad sparano tra la folla: il venerdì di preghiera diventa massacro, 20 morti

DAMASCO –  I fedelissimi di Assad aprono il fuoco in Siria e il venerdì islamico diventa un bagno di sangue: 20 morti per al Jazeera, 23 per Al Arabiya – nel corso delle proteste contro il regime.

Una persona ha perso la vita a Baniyas, sette ad Azraa e due a Duma (periferia di Damasco). Circa duecento persone hanno manifestato nel centro di Damasco prima di essere disperse dalle forze dell’ordine, secondo alcune fonti anche con il ricorso a gas lacrimogeni.

Oltre 5 mila persone hanno manifestato a Qamishli, quasi 10 mila a Deraa e a Baniyas. Le manifestazioni erano state indette dagli oppositori alla fine della preghiera islamica del venerdì. Non è servito a molto, quindi, la decisione di giovedì del presidente Bashar Assad di abrogare lo stato di emergenza che in Siria era in vigore ininterrottamente dal 1963. Infatti, nonostante questa misura, il regime aveva fatto arrestare 35 persone nel corso di una manifestazione all’università di Aleppo.

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