Siria, via narghilè e tabacco: entra in vigore la legge anti-fumo

Pubblicato il 21 Aprile 2010 - 21:11 OLTRE 6 MESI FA

Addio ai narghilè e alle centinaia di sigarette accese nei locali pubblici, anche in Siria entra in vigore la legge anti-fumo. Il Paese si adegua a quelli più avanzati e guarda all’Occidente, mentre oltre 5 milioni di fumatori incassano il duro colpo.

I gestori di caffè e ristoranti che non faranno rispettare la nuova legge pagheranno fino a 750 euro di multa, mentre i clienti trasgressori se la caveranno con circa 30 euro.

Secondo l’Ente nazionale dei tabacchi, i siriani spendono circa 500 milioni di euro l’anno in tabacchi, ben l’8 per cento del loro reddito medio. Per le autorità è una questione di tutela della salute dei cittadini: il presidente Bashar al Assad non fuma, nè suo padre e predecessore Hafez.

«È una nuova era», ha detto il ministro della sanità Rida Said, assicurando che «i gestori dei locali pubblici hanno ora sei mesi di tempo per adeguarsi alle disposizioni». Nota dolente della nuova campagna che interrompe di fatto una tradizione simbolo del Paese è che il governo dovrà fare i conti con la mancanza degli introiti che finora arrivavano dal monopolio.