Siria, ribelli conquistano valico con l’Iraq e bombardano l’aeroporto del regime

DAMASCO – I ribelli anti Bashar al Assad stanno prendendo sempre più controllo in Siria. I combattenti hanno occupato un altro posto di frontiera, questa volta al confine con l’Iraq.

Secondo quanto ha detto l’inviato della tv panaraba al Jazira parlando da Al Qaim, località frontaliera irachena, miliziani dell’Esercito libero (l’Esl, cioè i ribelli) hanno preso il controllo del lato siriano del valico nella località siriana di Mamlaha, a pochi chilometri dalla cittadina Albukamal.

Il valico era stato già teatro di scontri tra ribelli e governativi a fine luglio ma le forze fedeli al presidente Assad avevano ripreso il controllo del punto di passaggio. La frontiera tra i due Paesi è lunga più di 600 km ed è interrotta da quattro valichi ufficiali: quello di Albukamal-Qaim è il più importante poiché è attraversato dall’autostrada che collega la Siria alla capitale irachena Baghdad.

I ribelli hanno anche bombardato l’aeroporto militare di Menagh, 30 chilometri a nord-est di Aleppo, da dove decollano gli elicotteri e i caccia che attaccano la città. Lo riferisce l’Osservatorio siriano dei Diritti dell’uomo (Osdh). Avrebbero anche rubato un carro armato delle forze del regime per dirigersi contro lo scalo.

Il 1° agosto il portavoce delle Nazioni Unite, Martin Nesirky, ha anche detto che ribelli siriani sono entrati in possesso di armi pesanti, tra cui due carri armati, proprio ad Aleppo, dove la battaglia infuria ormai da alcune settimane.

Intanto i siriani continuano a morire: almeno 43 civili sarebbero stati uccisi durante un’incursione delle forze lealiste a Jdaidet Artouz, nella provincia occidentale di Rif Dimashq, a una ventina di chilometri da Damasco. Secondo alcune fonti le truppe del regime sarebbero entrate a Jdaidet Artouz e avrebbero arrestato un centinaio di giovani che sono stati poi condotti in una scuola e lì torturati.

E mentre la Fao lancia l’allarme cibo per tre milioni di siriani, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, secondo quanto ha fatto sapere la Cnn, avrebbe autorizzato missioni segrete a sostegno dei ribelli. L’ordine sarebbe stato firmato già nei mesi scorsi. In questo modo si permetterebbe alla Cia ed alle altre agenzie di intelligence statunitensi di fornire, in modo segreto, sostegno alla rivolta contro il regime di Bashar Assad.

Fonti diplomatiche americane hanno rivelato che gli Usa stanno fornendo informazioni di intelligence sui movimenti delle truppe governative siriane.

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